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authorhyphz <drmoose94@gmail.com>2017-07-18 17:56:42 +0100
committerhyphz <drmoose94@gmail.com>2017-07-18 17:56:42 +0100
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--- /dev/null
+++ b/it-it/go-it.html.markdown
@@ -0,0 +1,453 @@
+---
+name: Go
+language: Go
+filename: learngo-it.go
+contributors:
+ - ["Sonia Keys", "https://github.com/soniakeys"]
+ - ["Christopher Bess", "https://github.com/cbess"]
+ - ["Jesse Johnson", "https://github.com/holocronweaver"]
+ - ["Quint Guvernator", "https://github.com/qguv"]
+ - ["Jose Donizetti", "https://github.com/josedonizetti"]
+ - ["Alexej Friesen", "https://github.com/heyalexej"]
+ - ["Clayton Walker", "https://github.com/cwalk"]
+translators:
+ - ["Tommaso Pifferi","http://github.com/neslinesli93"]
+lang: it-it
+---
+
+Go è stato creato per avere tra le mani uno strumento in grado di arrivare
+al punto, nel modo più veloce ed efficiente possibile. Non è all'ultima
+moda tra i linguaggi di programmazione, ma è una delle migliori soluzioni
+per risolvere in maniera efficace i problemi di tutti i giorni.
+
+Go presenta alcuni concetti già presenti nei linguaggi imperativi con
+tipizzazione statica. Compila velocemente ed esegue altrettanto veloce.
+Aggiunge la concorrenza in maniera diretta e semplice da capire, per far
+forza sulle CPU multi-core di oggigiorno. Presenta caratteristiche utili
+per la programmazione in larga scala.
+
+Go comes with a great standard library and an enthusiastic community.
+
+```go
+// Commento su riga singola
+/* Commento
+ su riga multipla */
+
+// In cima a ogni file è necessario specificare il package.
+// Main è un package speciale che identifica un eseguibile anziché una libreria.
+package main
+
+// Con import sono dichiarate tutte le librerie a cui si fa riferimento
+// all'interno del file.
+import (
+ "fmt" // Un package nella libreria standard di Go.
+ "io/ioutil" // Implementa alcune funzioni di utility per l'I/O.
+ m "math" // Libreria matematica, con alias locale m
+ "net/http" // Sì, un web server!
+ "strconv" // Package per la conversione di stringhe.
+)
+
+// Una definizione di funzione. Il main è speciale: è il punto di ingresso
+// per il programma. Amalo o odialo, ma Go usa le parentesi graffe.
+func main() {
+ // Println stampa una riga a schermo.
+ // Questa funzione è all'interno del package fmt.
+ fmt.Println("Ciao mondo!")
+
+ // Chiama un'altra funzione all'interno di questo package.
+ oltreIlCiaoMondo()
+}
+
+// Le funzioni ricevono i parametri all'interno di parentesi tonde.
+// Se la funzione non riceve parametri, vanno comunque messe le parentesi (vuote).
+func oltreIlCiaoMondo() {
+ var x int // Dichiarazione di una variabile. Ricordati di dichiarare sempre le variabili prima di usarle!
+ x = 3 // Assegnazione di una variabile.
+ // E' possibile la dichiarazione "rapida" := per inferire il tipo, dichiarare e assegnare contemporaneamente.
+ y := 4
+ // Una funzione che ritorna due valori.
+ somma, prod := imparaMoltepliciValoriDiRitorno(x, y)
+ fmt.Println("somma:", somma, "prodotto:", prod) // Semplice output.
+ imparaTipi() // < y minuti, devi imparare ancora!
+}
+
+/* <- commento su righe multiple
+Le funzioni possono avere parametri e ritornare (molteplici!) valori.
+Qua, x e y sono gli argomenti, mentre somma e prod sono i valori ritornati.
+Da notare il fatto che x e somma vengono dichiarati come interi.
+*/
+func imparaMoltepliciValoriDiRitorno(x, y int) (somma, prod int) {
+ return x + y, x * y // Ritorna due valori.
+}
+
+// Ecco alcuni tipi presenti in Go
+func imparaTipi() {
+ // La dichiarazione rapida di solito fa il suo lavoro.
+ str := "Impara il Go!" // Tipo stringa.
+
+ s2 := `Una stringa letterale
+puo' includere andata a capo.` // Sempre di tipo stringa.
+
+ // Stringa letterale non ASCII. I sorgenti Go sono in UTF-8.
+ g := 'Σ' // Il tipo runa, alias per int32, è costituito da un code point unicode.
+
+ f := 3.14195 // float64, un numero in virgola mobile a 64-bit (IEEE-754)
+
+ c := 3 + 4i // complex128, rappresentato internamente con due float64.
+
+ // Inizializzare le variabili con var.
+ var u uint = 7 // Senza segno, ma la dimensione dipende dall'implementazione (come l'int)
+ var pi float32 = 22. / 7
+
+ // Sintassi per la conversione.
+ n := byte('\n') // Il tipo byte è un alias per uint8.
+
+ // I vettori hanno dimensione fissa, stabilita durante la compilazione.
+ var a4 [4]int // Un vettore di 4 interi, tutti inizializzati a 0.
+ a3 := [...]int{3, 1, 5} // Un vettore inizializzato con una dimensione fissa pari a 3, i cui elementi sono 3, 1 e 5.
+
+ // Gli slice hanno dimensione variabile. Vettori e slice hanno pro e contro,
+ // ma generalmente si tende a usare più spesso gli slice.
+ s3 := []int{4, 5, 9} // La differenza con a3 è che qua non ci sono i 3 punti all'interno delle parentesi quadre.
+ s4 := make([]int, 4) // Alloca uno slice di 4 interi, tutti inizializzati a 0.
+ var d2 [][]float64 // Semplice dichiarazione, non vengono fatte allocazioni.
+ bs := []byte("uno slice") // Sintassi per la conversione.
+
+ // Poiché gli slice sono dinamici, è possibile aggiungere elementi
+ // quando è necessario. Per farlo, si usa la funzione append(). Il primo
+ // argomento è lo slice a cui stiamo aggiungendo elementi. Di solito
+ // lo slice viene aggiornato, senza fare una copia, come nell'esempio:
+ s := []int{1, 2, 3} // Il risultato è uno slice di dimensione 3.
+ s = append(s, 4, 5, 6) // Aggiunge 3 elementi: lo slice ha dimensione 6.
+ fmt.Println(s) // Lo slice aggiornato è [1 2 3 4 5 6]
+ // Per aggiungere un altro slice, invece che elencare gli elementi uno ad
+ // uno, è possibile passare alla funzione append un riferimento ad uno
+ // slice, oppure uno slice letterale: in questo caso si usano i tre punti,
+ // dopo lo slice, a significare "prendi ciascun elemento dello slice":
+ s = append(s, []int{7, 8, 9}...) // Il secondo argomento è uno slice letterale.
+ fmt.Println(s) // Lo slice aggiornato è [1 2 3 4 5 6 7 8 9]
+
+ p, q := imparaLaMemoria() // Dichiara due puntatori a intero: p e q.
+ fmt.Println(*p, *q) // * dereferenzia un puntatore. Questo stampa due interi.
+
+ // Una variabile di tipo map è un vettore associativo di dimensione variabile,
+ // e funzionano come le tabelle di hash o i dizionari in altri linguaggi.
+ m := map[string]int{"tre": 3, "quattro": 4}
+ m["uno"] = 1
+
+ // Le variabili dichiarate e non usate sono un errore in Go.
+ // L'underscore permette di "usare" una variabile, scartandone il valore.
+ _, _, _, _, _, _, _, _, _, _ = str, s2, g, f, u, pi, n, a3, s4, bs
+ // Stampare a schermo ovviamente significa usare una variabile.
+ fmt.Println(s, c, a4, s3, d2, m)
+
+ imparaControlloDiFlusso() // Torniamo in carreggiata.
+}
+
+// In Go è possibile associare dei nomi ai valori di ritorno di una funzione.
+// Assegnare un nome al tipo di dato ritornato permette di fare return in vari
+// punti all'interno del corpo della funzione, ma anche di usare return senza
+// specificare in modo esplicito che cosa ritornare.
+func imparaValoriDiRitornoConNome(x, y int) (z int) {
+ z = x * y
+ return // z è implicito, perchè compare nella definizione di funzione.
+}
+
+// Go è dotato di garbage collection. Ha i puntatori, ma non l'aritmetica dei
+// puntatori. Puoi fare errori coi puntatori a nil, ma non puoi direttamente
+// incrementare un puntatore.
+func imparaLaMemoria() (p, q *int) {
+ // I valori di ritorno (con nome) p e q sono puntatori a int.
+ p = new(int) // La funzione new si occupa di allocare memoria.
+ // L'int allocato viene inizializzato a 0, dunque p non è più nil.
+ s := make([]int, 20) // Alloca 20 int come un singolo blocco di memoria.
+ s[3] = 7 // Ne assegna uno.
+ r := -2 // Dichiara un'altra variabile locale
+ return &s[3], &r // & "prende" l'indirizzo di un oggetto.
+}
+
+func calcoloCostoso() float64 {
+ return m.Exp(10)
+}
+
+func imparaControlloDiFlusso() {
+ // L'istruzione if richiede parentesi graffe per il corpo, mentre non ha
+ // bisogno di parentesi tonde per la condizione.
+ if true {
+ fmt.Println("te l'ho detto")
+ }
+ // Eseguendo "go fmt" da riga di comando, il codice viene formattato
+ // in maniera standard.
+ if false {
+ // :(
+ } else {
+ // :D
+ }
+ // L'istruzione switch serve ad evitare tanti if messi in cascata.
+ x := 42.0
+ switch x {
+ case 0:
+ case 1:
+ case 42:
+ // Quando è soddisfatta la condizione all'interno di un case, il
+ // programma esce dal switch senza che siano specificate istruzioni
+ // di tipo "break". In Go infatti di default non è presente il
+ // cosiddetto "fall through" all'interno dell'istruzione switch.
+ // Tuttavia, il linguaggio mette a disposizione la parola chiave
+ // fallthrough per permettere, in casi particolari, questo comportamento.
+ case 43:
+ // Non si arriva qua.
+ default:
+ // Il caso di default è opzionale.
+ }
+ // Come l'if, anche il for non usa parentesi tonde per la condizione.
+ // Le variabili dichiarate all'interno di if/for sono locali al loro scope.
+ for x := 0; x < 3; x++ { // ++ è un'istruzione!
+ fmt.Println("ciclo numero", x)
+ }
+ // x == 42 qua.
+
+ // Il for è l'unica istruzione per ciclare in Go, ma ha varie forme.
+ for { // Ciclo infinito.
+ break // Scherzavo.
+ continue // Non si arriva qua.
+ }
+
+ // Puoi usare range per ciclare su un vettore, slice, stringa, mappa o canale.
+ // range ritorna uno (per i canali) o due valori (vettore, slice, stringa, mappa).
+ for chiave, valore := range map[string]int{"uno": 1, "due": 2, "tre": 3} {
+ // per ogni coppia dentro la mappa, stampa chiave e valore
+ fmt.Printf("chiave=%s, valore=%d\n", chiave, valore)
+ }
+
+ // Come nel for, := dentro la condizione dell'if è usato per dichiarare
+ // e assegnare y, poi testare se y > x.
+ if y := calcoloCostoso(); y > x {
+ x = y
+ }
+ // Le funzioni letterali sono closure.
+ xGrande := func() bool {
+ return x > 10000 // Si riferisce a x dichiarata sopra al switch (vedi sopra).
+ }
+ fmt.Println("xGrande:", xGrande()) // true (abbiamo assegnato e^10 a x).
+ x = 1.3e3 // Adesso x == 1300
+ fmt.Println("xGrande:", xGrande()) // false ora.
+
+ // Inoltre le funzioni letterali possono essere definite e chiamate
+ // inline, col ruolo di parametri di funzione, a patto che:
+ // a) la funzione letterale venga chiamata subito (),
+ // b) il valore ritornato è in accordo con il tipo dell'argomento.
+ fmt.Println("Somma e raddoppia due numeri: ",
+ func(a, b int) int {
+ return (a + b) * 2
+ }(10, 2)) // Chiamata con argomenti 10 e 2
+ // => Somma e raddoppia due numeri: 24
+
+ // Quando ti servirà, lo amerai.
+ goto amore
+amore:
+
+ imparaFabbricaDiFunzioni() // Una funzione che ritorna un'altra funzione è divertente!
+ imparaDefer() // Un tour veloce di una parola chiave importante.
+ imparaInterfacce() // Arriva la roba buona!
+}
+
+func imparaFabbricaDiFunzioni() {
+ // Questi due blocchi di istruzioni sono equivalenti, ma il secondo è più semplice da capire.
+ fmt.Println(fabbricaDiFrasi("estate")("Una bella giornata", "giornata!"))
+
+ d := fabbricaDiFrasi("estate")
+ fmt.Println(d("Una bella", "giornata!"))
+ fmt.Println(d("Un pigro", "pomeriggio!"))
+}
+
+// I decoratori sono comuni in alcuni linguaggi. Si può fare lo stesso in Go
+// con le funzioni letterali che accettano argomenti.
+func fabbricaDiFrasi(miaStringa string) func(prima, dopo string) string {
+ return func(prima, dopo string) string {
+ return fmt.Sprintf("%s %s %s", prima, miaStringa, dopo) // Nuova stringa
+ }
+}
+
+func imparaDefer() (ok bool) {
+ // Le istruzioni dette "deferred" (rinviate) sono eseguite
+ // appena prima che la funzione ritorni.
+ defer fmt.Println("le istruzioni 'deferred' sono eseguite in ordine inverso (LIFO).")
+ defer fmt.Println("\nQuesta riga viene stampata per prima perché")
+ // defer viene usato di solito per chiudere un file, così la funzione che
+ // chiude il file viene messa vicino a quella che lo apre.
+ return true
+}
+
+// Definisce Stringer come un'interfaccia con un metodo, String.
+type Stringer interface {
+ String() string
+}
+
+// Definisce coppia come una struct con due campi interi, chiamati x e y.
+type coppia struct {
+ x, y int
+}
+
+// Definisce un metodo sul tipo coppia, che adesso implementa Stringer.
+func (p coppia) String() string { // p viene definito "ricevente"
+ // Sprintf è un'altra funzione del package ftm.
+ // La notazione con il punto serve per richiamare i campi di p.
+ return fmt.Sprintf("(%d, %d)", p.x, p.y)
+}
+
+func imparaInterfacce() {
+ // Brace syntax is a "struct literal". It evaluates to an initialized
+ // struct. The := syntax declares and initializes p to this struct.
+ // Le parentesi graffe sono usate per le cosiddette "struct letterali".
+ // Con :=, p viene dichiarata e inizializzata a questa struct.
+ p := coppia{3, 4}
+ fmt.Println(p.String()) // Chiama il metodo String di p, che è di tipo coppia.
+ var i Stringer // Dichiara i come interfaccia Stringer.
+ i = p // Valido perchè coppia implementa Stringer.
+ // Chiama il metodo String di i, che è di tipo Stringer. Output uguale a sopra.
+ fmt.Println(i.String())
+
+ // Functions in the fmt package call the String method to ask an object
+ // for a printable representation of itself.
+ // Le funzioni dentro al package fmt chiamano il metodo String per
+ // chiedere ad un oggetto una rappresentazione in stringhe di sé stesso.
+ fmt.Println(p) // Output uguale a sopra. Println chiama il metodo String.
+ fmt.Println(i) // Output uguale a sopra.
+
+ imparaParametriVariadici("grande", "imparando", "qua!")
+}
+
+// Le funzioni possono avere parametri variadici (ovvero di lunghezza variabile).
+func imparaParametriVariadici(mieStringhe ...interface{}) {
+ // Cicla su ogni valore variadico.
+ // L'underscore serve a ignorare l'indice del vettore.
+ for _, param := range mieStringhe {
+ fmt.Println("parametro:", param)
+ }
+
+ // Passa un valore variadico come parametro variadico.
+ fmt.Println("parametri:", fmt.Sprintln(mieStringhe...))
+
+ imparaGestioneErrori()
+}
+
+func imparaGestioneErrori() {
+ // La sintassi ", ok" è usata per indicare se qualcosa ha funzionato o no.
+ m := map[int]string{3: "tre", 4: "quattro"}
+ if x, ok := m[1]; !ok { // ok sarà false perchè 1 non è dentro la mappa.
+ fmt.Println("qua non c'è nessuno!")
+ } else {
+ fmt.Print(x) // x sarebbe il valore che corrisponde alla chiave 1, se fosse nella mappa.
+ }
+ // Un errore non riporta soltanto "ok" ma è più specifico riguardo al problema.
+ if _, err := strconv.Atoi("non_intero"); err != nil { // _ scarta il valore
+ // stampa 'strconv.ParseInt: parsing "non_intero": invalid syntax'
+ fmt.Println(err)
+ }
+ // Approfondiremo le interfacce un'altra volta. Nel frattempo,
+ imparaConcorrenza()
+}
+
+// c è un canale, un oggetto per comunicare in modo concorrente e sicuro.
+func inc(i int, c chan int) {
+ c <- i + 1 // <- è l'operatore di "invio" quando un canale sta a sinistra.
+}
+
+// Useremo inc per incrementare alcuni numeri in modo concorrente.
+func imparaConcorrenza() {
+ // Stessa funzione usata prima per creare uno slice. Make alloca e
+ // inizializza slice, mappe e canali.
+ c := make(chan int)
+ // Lancia tre goroutine. I numeri saranno incrementati in modo concorrente,
+ // forse in parallelo se la macchina lo supporta. Tutti e tre inviano dati
+ // sullo stesso canale.
+ go inc(0, c) // go è un'istruzione che avvia una goroutine.
+ go inc(10, c)
+ go inc(-805, c)
+ // Legge tre risultati dal canale e li stampa a schermo.
+ // Non si conosce a priori l'ordine in cui i risultati arriveranno!
+ fmt.Println(<-c, <-c, <-c) // <- è l'operatore di "ricevuta" quando
+ // un canale sta a destra.
+
+ cs := make(chan string) // Un altro canale, gestisce le stringhe.
+ ccs := make(chan chan string) // Un canale che gestisce canali di stringhe.
+ go func() { c <- 84 }() // Lancia una goroutine, solo per inviare un valore.
+ go func() { cs <- "parolina" }() // Stessa cosa ma per cs.
+ // select è simile a switch, ma ogni case riguarda un'operazione su un
+ // canale. Seleziona, in modo random, uno tra i canali che sono pronti
+ // a comunicare.
+ select {
+ case i := <-c: // Il valore ricevuto può essere assegnato a una variabile,
+ fmt.Printf("E' un %T", i)
+ case <-cs: // oppure il valore ricevuto può essere scartato.
+ fmt.Println("E' una stringa.")
+ case <-ccs: // Canale vuoto, non pronto per comunicare.
+ fmt.Println("Non succede niente.")
+ }
+ // A questo punto un valore è stato preso da c o cs. Una delle tue goroutine
+ // cominciate sopra ha completato l'esecuzione, l'altra rimarrà bloccata.
+
+ imparaProgrammazioneWeb() // Se lo fa Go, lo puoi fare anche tu.
+}
+
+// Una funzione all'interno del package http avvia un webserver.
+func imparaProgrammazioneWeb() {
+
+ // Il primo parametro di ListenAndServe è l'indirizzo TCP su cui ascoltare.
+ // Il secondo parametro è un'interfaccia, precisamente http.Handler.
+ go func() {
+ err := http.ListenAndServe(":8080", coppia{})
+ fmt.Println(err) // Non ignorare gli errori.
+ }()
+
+ richiediServer()
+}
+
+// Per rendere coppia un http.Handler basta implementare il metodo ServeHTTP.
+func (p coppia) ServeHTTP(w http.ResponseWriter, r *http.Request) {
+ // Il server fornisce dati con un metodo di http.ResponseWriter.
+ w.Write([]byte("Hai imparato Go in Y minuti!"))
+}
+
+func richiediServer() {
+ risposta, err := http.Get("http://localhost:8080")
+ fmt.Println(err)
+ defer risposta.Body.Close()
+ corpo, err := ioutil.ReadAll(risposta.Body)
+ fmt.Printf("\nIl webserver dice: `%s`", string(corpo))
+}
+```
+
+## Letture consigliate
+
+La risorsa più importante per imparare il Go è il [sito ufficiale di Go](http://golang.org/).
+Qui puoi seguire i tutorial, scrivere codice in modo interattivo, e leggere tutti i dettagli.
+Oltre al tour, [la documentazione](https://golang.org/doc/) contiene informazioni su
+come scrivere ottimo codice in Go, documentazione sui package e sui comandi, e
+la cronologia delle release.
+
+Anche il documento che definisce il linguaggio è un'ottima lettura. E' semplice
+da leggere e incredibilmente corto (rispetto ad altri documenti riguardanti
+la creazione di linguaggi).
+
+Puoi giocare con il codice visto finora nel [Go playground](https://play.golang.org/p/Am120Xe7qf).
+Prova a cambiarlo e ad eseguirlo dal browser!
+Osserva che puoi usare [https://play.golang.org](https://play.golang.org) come
+una [REPL](https://en.wikipedia.org/wiki/Read-eval-print_loop) per scrivere
+codice all'interno del browser, senza neanche installare Go!
+
+Una lettura importante per capire Go in modo più profondo è il [codice
+sorgente della libreria standard](http://golang.org/src/pkg/). Infatti è
+molto ben documentato e costituisce quanto più chiaro e conciso ci sia riguardo
+gli idiomi e le buone pratiche del Go. Inoltre, clickando sul nome di una
+funzione [nella documentazione](http://golang.org/pkg/) compare il relativo
+codice sorgente!
+
+Un'altra ottima risorsa per imparare è [Go by example](https://gobyexample.com/).
+
+Go Mobile aggiunge il supporto per lo sviluppo mobile (Android e iOS).
+In questo modo è possibile scrivere un'app mobile nativa in Go, oppure
+una libreria che contiene binding da un package scritto in Go, e che può
+essere richiamata da Java(Android) e Objective-C(iOS). Visita la pagina di
+[Go Mobile](https://github.com/golang/go/wiki/Mobile) per maggiori informazioni.