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diff --git a/it-it/go-it.html.markdown b/it-it/go-it.html.markdown new file mode 100644 index 00000000..3f17fe1f --- /dev/null +++ b/it-it/go-it.html.markdown @@ -0,0 +1,454 @@ +--- +name: Go +category: language +language: Go +filename: learngo-it.go +contributors: + - ["Sonia Keys", "https://github.com/soniakeys"] + - ["Christopher Bess", "https://github.com/cbess"] + - ["Jesse Johnson", "https://github.com/holocronweaver"] + - ["Quint Guvernator", "https://github.com/qguv"] + - ["Jose Donizetti", "https://github.com/josedonizetti"] + - ["Alexej Friesen", "https://github.com/heyalexej"] + - ["Clayton Walker", "https://github.com/cwalk"] +translators: + - ["Tommaso Pifferi","http://github.com/neslinesli93"] +lang: it-it +--- + +Go è stato creato per avere tra le mani uno strumento in grado di arrivare +al punto, nel modo più veloce ed efficiente possibile. Non è all'ultima +moda tra i linguaggi di programmazione, ma è una delle migliori soluzioni +per risolvere in maniera efficace i problemi di tutti i giorni. + +Go presenta alcuni concetti già presenti nei linguaggi imperativi con +tipizzazione statica. Compila velocemente ed esegue altrettanto veloce. +Aggiunge la concorrenza in maniera diretta e semplice da capire, per far +forza sulle CPU multi-core di oggigiorno. Presenta caratteristiche utili +per la programmazione in larga scala. + +Go comes with a great standard library and an enthusiastic community. + +```go +// Commento su riga singola +/* Commento + su riga multipla */ + +// In cima a ogni file è necessario specificare il package. +// Main è un package speciale che identifica un eseguibile anziché una libreria. +package main + +// Con import sono dichiarate tutte le librerie a cui si fa riferimento +// all'interno del file. +import ( + "fmt" // Un package nella libreria standard di Go. + "io/ioutil" // Implementa alcune funzioni di utility per l'I/O. + m "math" // Libreria matematica, con alias locale m + "net/http" // Sì, un web server! + "strconv" // Package per la conversione di stringhe. +) + +// Una definizione di funzione. Il main è speciale: è il punto di ingresso +// per il programma. Amalo o odialo, ma Go usa le parentesi graffe. +func main() { + // Println stampa una riga a schermo. + // Questa funzione è all'interno del package fmt. + fmt.Println("Ciao mondo!") + + // Chiama un'altra funzione all'interno di questo package. + oltreIlCiaoMondo() +} + +// Le funzioni ricevono i parametri all'interno di parentesi tonde. +// Se la funzione non riceve parametri, vanno comunque messe le parentesi (vuote). +func oltreIlCiaoMondo() { + var x int // Dichiarazione di una variabile. Ricordati di dichiarare sempre le variabili prima di usarle! + x = 3 // Assegnazione di una variabile. + // E' possibile la dichiarazione "rapida" := per inferire il tipo, dichiarare e assegnare contemporaneamente. + y := 4 + // Una funzione che ritorna due valori. + somma, prod := imparaMoltepliciValoriDiRitorno(x, y) + fmt.Println("somma:", somma, "prodotto:", prod) // Semplice output. + imparaTipi() // < y minuti, devi imparare ancora! +} + +/* <- commento su righe multiple +Le funzioni possono avere parametri e ritornare (molteplici!) valori. +Qua, x e y sono gli argomenti, mentre somma e prod sono i valori ritornati. +Da notare il fatto che x e somma vengono dichiarati come interi. +*/ +func imparaMoltepliciValoriDiRitorno(x, y int) (somma, prod int) { + return x + y, x * y // Ritorna due valori. +} + +// Ecco alcuni tipi presenti in Go +func imparaTipi() { + // La dichiarazione rapida di solito fa il suo lavoro. + str := "Impara il Go!" // Tipo stringa. + + s2 := `Una stringa letterale +puo' includere andata a capo.` // Sempre di tipo stringa. + + // Stringa letterale non ASCII. I sorgenti Go sono in UTF-8. + g := 'Σ' // Il tipo runa, alias per int32, è costituito da un code point unicode. + + f := 3.14195 // float64, un numero in virgola mobile a 64-bit (IEEE-754) + + c := 3 + 4i // complex128, rappresentato internamente con due float64. + + // Inizializzare le variabili con var. + var u uint = 7 // Senza segno, ma la dimensione dipende dall'implementazione (come l'int) + var pi float32 = 22. / 7 + + // Sintassi per la conversione. + n := byte('\n') // Il tipo byte è un alias per uint8. + + // I vettori hanno dimensione fissa, stabilita durante la compilazione. + var a4 [4]int // Un vettore di 4 interi, tutti inizializzati a 0. + a3 := [...]int{3, 1, 5} // Un vettore inizializzato con una dimensione fissa pari a 3, i cui elementi sono 3, 1 e 5. + + // Gli slice hanno dimensione variabile. Vettori e slice hanno pro e contro, + // ma generalmente si tende a usare più spesso gli slice. + s3 := []int{4, 5, 9} // La differenza con a3 è che qua non ci sono i 3 punti all'interno delle parentesi quadre. + s4 := make([]int, 4) // Alloca uno slice di 4 interi, tutti inizializzati a 0. + var d2 [][]float64 // Semplice dichiarazione, non vengono fatte allocazioni. + bs := []byte("uno slice") // Sintassi per la conversione. + + // Poiché gli slice sono dinamici, è possibile aggiungere elementi + // quando è necessario. Per farlo, si usa la funzione append(). Il primo + // argomento è lo slice a cui stiamo aggiungendo elementi. Di solito + // lo slice viene aggiornato, senza fare una copia, come nell'esempio: + s := []int{1, 2, 3} // Il risultato è uno slice di dimensione 3. + s = append(s, 4, 5, 6) // Aggiunge 3 elementi: lo slice ha dimensione 6. + fmt.Println(s) // Lo slice aggiornato è [1 2 3 4 5 6] + // Per aggiungere un altro slice, invece che elencare gli elementi uno ad + // uno, è possibile passare alla funzione append un riferimento ad uno + // slice, oppure uno slice letterale: in questo caso si usano i tre punti, + // dopo lo slice, a significare "prendi ciascun elemento dello slice": + s = append(s, []int{7, 8, 9}...) // Il secondo argomento è uno slice letterale. + fmt.Println(s) // Lo slice aggiornato è [1 2 3 4 5 6 7 8 9] + + p, q := imparaLaMemoria() // Dichiara due puntatori a intero: p e q. + fmt.Println(*p, *q) // * dereferenzia un puntatore. Questo stampa due interi. + + // Una variabile di tipo map è un vettore associativo di dimensione variabile, + // e funzionano come le tabelle di hash o i dizionari in altri linguaggi. + m := map[string]int{"tre": 3, "quattro": 4} + m["uno"] = 1 + + // Le variabili dichiarate e non usate sono un errore in Go. + // L'underscore permette di "usare" una variabile, scartandone il valore. + _, _, _, _, _, _, _, _, _, _ = str, s2, g, f, u, pi, n, a3, s4, bs + // Stampare a schermo ovviamente significa usare una variabile. + fmt.Println(s, c, a4, s3, d2, m) + + imparaControlloDiFlusso() // Torniamo in carreggiata. +} + +// In Go è possibile associare dei nomi ai valori di ritorno di una funzione. +// Assegnare un nome al tipo di dato ritornato permette di fare return in vari +// punti all'interno del corpo della funzione, ma anche di usare return senza +// specificare in modo esplicito che cosa ritornare. +func imparaValoriDiRitornoConNome(x, y int) (z int) { + z = x * y + return // z è implicito, perchè compare nella definizione di funzione. +} + +// Go è dotato di garbage collection. Ha i puntatori, ma non l'aritmetica dei +// puntatori. Puoi fare errori coi puntatori a nil, ma non puoi direttamente +// incrementare un puntatore. +func imparaLaMemoria() (p, q *int) { + // I valori di ritorno (con nome) p e q sono puntatori a int. + p = new(int) // La funzione new si occupa di allocare memoria. + // L'int allocato viene inizializzato a 0, dunque p non è più nil. + s := make([]int, 20) // Alloca 20 int come un singolo blocco di memoria. + s[3] = 7 // Ne assegna uno. + r := -2 // Dichiara un'altra variabile locale + return &s[3], &r // & "prende" l'indirizzo di un oggetto. +} + +func calcoloCostoso() float64 { + return m.Exp(10) +} + +func imparaControlloDiFlusso() { + // L'istruzione if richiede parentesi graffe per il corpo, mentre non ha + // bisogno di parentesi tonde per la condizione. + if true { + fmt.Println("te l'ho detto") + } + // Eseguendo "go fmt" da riga di comando, il codice viene formattato + // in maniera standard. + if false { + // :( + } else { + // :D + } + // L'istruzione switch serve ad evitare tanti if messi in cascata. + x := 42.0 + switch x { + case 0: + case 1: + case 42: + // Quando è soddisfatta la condizione all'interno di un case, il + // programma esce dal switch senza che siano specificate istruzioni + // di tipo "break". In Go infatti di default non è presente il + // cosiddetto "fall through" all'interno dell'istruzione switch. + // Tuttavia, il linguaggio mette a disposizione la parola chiave + // fallthrough per permettere, in casi particolari, questo comportamento. + case 43: + // Non si arriva qua. + default: + // Il caso di default è opzionale. + } + // Come l'if, anche il for non usa parentesi tonde per la condizione. + // Le variabili dichiarate all'interno di if/for sono locali al loro scope. + for x := 0; x < 3; x++ { // ++ è un'istruzione! + fmt.Println("ciclo numero", x) + } + // x == 42 qua. + + // Il for è l'unica istruzione per ciclare in Go, ma ha varie forme. + for { // Ciclo infinito. + break // Scherzavo. + continue // Non si arriva qua. + } + + // Puoi usare range per ciclare su un vettore, slice, stringa, mappa o canale. + // range ritorna uno (per i canali) o due valori (vettore, slice, stringa, mappa). + for chiave, valore := range map[string]int{"uno": 1, "due": 2, "tre": 3} { + // per ogni coppia dentro la mappa, stampa chiave e valore + fmt.Printf("chiave=%s, valore=%d\n", chiave, valore) + } + + // Come nel for, := dentro la condizione dell'if è usato per dichiarare + // e assegnare y, poi testare se y > x. + if y := calcoloCostoso(); y > x { + x = y + } + // Le funzioni letterali sono closure. + xGrande := func() bool { + return x > 10000 // Si riferisce a x dichiarata sopra al switch (vedi sopra). + } + fmt.Println("xGrande:", xGrande()) // true (abbiamo assegnato e^10 a x). + x = 1.3e3 // Adesso x == 1300 + fmt.Println("xGrande:", xGrande()) // false ora. + + // Inoltre le funzioni letterali possono essere definite e chiamate + // inline, col ruolo di parametri di funzione, a patto che: + // a) la funzione letterale venga chiamata subito (), + // b) il valore ritornato è in accordo con il tipo dell'argomento. + fmt.Println("Somma e raddoppia due numeri: ", + func(a, b int) int { + return (a + b) * 2 + }(10, 2)) // Chiamata con argomenti 10 e 2 + // => Somma e raddoppia due numeri: 24 + + // Quando ti servirà, lo amerai. + goto amore +amore: + + imparaFabbricaDiFunzioni() // Una funzione che ritorna un'altra funzione è divertente! + imparaDefer() // Un tour veloce di una parola chiave importante. + imparaInterfacce() // Arriva la roba buona! +} + +func imparaFabbricaDiFunzioni() { + // Questi due blocchi di istruzioni sono equivalenti, ma il secondo è più semplice da capire. + fmt.Println(fabbricaDiFrasi("estate")("Una bella giornata", "giornata!")) + + d := fabbricaDiFrasi("estate") + fmt.Println(d("Una bella", "giornata!")) + fmt.Println(d("Un pigro", "pomeriggio!")) +} + +// I decoratori sono comuni in alcuni linguaggi. Si può fare lo stesso in Go +// con le funzioni letterali che accettano argomenti. +func fabbricaDiFrasi(miaStringa string) func(prima, dopo string) string { + return func(prima, dopo string) string { + return fmt.Sprintf("%s %s %s", prima, miaStringa, dopo) // Nuova stringa + } +} + +func imparaDefer() (ok bool) { + // Le istruzioni dette "deferred" (rinviate) sono eseguite + // appena prima che la funzione ritorni. + defer fmt.Println("le istruzioni 'deferred' sono eseguite in ordine inverso (LIFO).") + defer fmt.Println("\nQuesta riga viene stampata per prima perché") + // defer viene usato di solito per chiudere un file, così la funzione che + // chiude il file viene messa vicino a quella che lo apre. + return true +} + +// Definisce Stringer come un'interfaccia con un metodo, String. +type Stringer interface { + String() string +} + +// Definisce coppia come una struct con due campi interi, chiamati x e y. +type coppia struct { + x, y int +} + +// Definisce un metodo sul tipo coppia, che adesso implementa Stringer. +func (p coppia) String() string { // p viene definito "ricevente" + // Sprintf è un'altra funzione del package ftm. + // La notazione con il punto serve per richiamare i campi di p. + return fmt.Sprintf("(%d, %d)", p.x, p.y) +} + +func imparaInterfacce() { + // Brace syntax is a "struct literal". It evaluates to an initialized + // struct. The := syntax declares and initializes p to this struct. + // Le parentesi graffe sono usate per le cosiddette "struct letterali". + // Con :=, p viene dichiarata e inizializzata a questa struct. + p := coppia{3, 4} + fmt.Println(p.String()) // Chiama il metodo String di p, che è di tipo coppia. + var i Stringer // Dichiara i come interfaccia Stringer. + i = p // Valido perchè coppia implementa Stringer. + // Chiama il metodo String di i, che è di tipo Stringer. Output uguale a sopra. + fmt.Println(i.String()) + + // Functions in the fmt package call the String method to ask an object + // for a printable representation of itself. + // Le funzioni dentro al package fmt chiamano il metodo String per + // chiedere ad un oggetto una rappresentazione in stringhe di sé stesso. + fmt.Println(p) // Output uguale a sopra. Println chiama il metodo String. + fmt.Println(i) // Output uguale a sopra. + + imparaParametriVariadici("grande", "imparando", "qua!") +} + +// Le funzioni possono avere parametri variadici (ovvero di lunghezza variabile). +func imparaParametriVariadici(mieStringhe ...interface{}) { + // Cicla su ogni valore variadico. + // L'underscore serve a ignorare l'indice del vettore. + for _, param := range mieStringhe { + fmt.Println("parametro:", param) + } + + // Passa un valore variadico come parametro variadico. + fmt.Println("parametri:", fmt.Sprintln(mieStringhe...)) + + imparaGestioneErrori() +} + +func imparaGestioneErrori() { + // La sintassi ", ok" è usata per indicare se qualcosa ha funzionato o no. + m := map[int]string{3: "tre", 4: "quattro"} + if x, ok := m[1]; !ok { // ok sarà false perchè 1 non è dentro la mappa. + fmt.Println("qua non c'è nessuno!") + } else { + fmt.Print(x) // x sarebbe il valore che corrisponde alla chiave 1, se fosse nella mappa. + } + // Un errore non riporta soltanto "ok" ma è più specifico riguardo al problema. + if _, err := strconv.Atoi("non_intero"); err != nil { // _ scarta il valore + // stampa 'strconv.ParseInt: parsing "non_intero": invalid syntax' + fmt.Println(err) + } + // Approfondiremo le interfacce un'altra volta. Nel frattempo, + imparaConcorrenza() +} + +// c è un canale, un oggetto per comunicare in modo concorrente e sicuro. +func inc(i int, c chan int) { + c <- i + 1 // <- è l'operatore di "invio" quando un canale sta a sinistra. +} + +// Useremo inc per incrementare alcuni numeri in modo concorrente. +func imparaConcorrenza() { + // Stessa funzione usata prima per creare uno slice. Make alloca e + // inizializza slice, mappe e canali. + c := make(chan int) + // Lancia tre goroutine. I numeri saranno incrementati in modo concorrente, + // forse in parallelo se la macchina lo supporta. Tutti e tre inviano dati + // sullo stesso canale. + go inc(0, c) // go è un'istruzione che avvia una goroutine. + go inc(10, c) + go inc(-805, c) + // Legge tre risultati dal canale e li stampa a schermo. + // Non si conosce a priori l'ordine in cui i risultati arriveranno! + fmt.Println(<-c, <-c, <-c) // <- è l'operatore di "ricevuta" quando + // un canale sta a destra. + + cs := make(chan string) // Un altro canale, gestisce le stringhe. + ccs := make(chan chan string) // Un canale che gestisce canali di stringhe. + go func() { c <- 84 }() // Lancia una goroutine, solo per inviare un valore. + go func() { cs <- "parolina" }() // Stessa cosa ma per cs. + // select è simile a switch, ma ogni case riguarda un'operazione su un + // canale. Seleziona, in modo random, uno tra i canali che sono pronti + // a comunicare. + select { + case i := <-c: // Il valore ricevuto può essere assegnato a una variabile, + fmt.Printf("E' un %T", i) + case <-cs: // oppure il valore ricevuto può essere scartato. + fmt.Println("E' una stringa.") + case <-ccs: // Canale vuoto, non pronto per comunicare. + fmt.Println("Non succede niente.") + } + // A questo punto un valore è stato preso da c o cs. Una delle tue goroutine + // cominciate sopra ha completato l'esecuzione, l'altra rimarrà bloccata. + + imparaProgrammazioneWeb() // Se lo fa Go, lo puoi fare anche tu. +} + +// Una funzione all'interno del package http avvia un webserver. +func imparaProgrammazioneWeb() { + + // Il primo parametro di ListenAndServe è l'indirizzo TCP su cui ascoltare. + // Il secondo parametro è un'interfaccia, precisamente http.Handler. + go func() { + err := http.ListenAndServe(":8080", coppia{}) + fmt.Println(err) // Non ignorare gli errori. + }() + + richiediServer() +} + +// Per rendere coppia un http.Handler basta implementare il metodo ServeHTTP. +func (p coppia) ServeHTTP(w http.ResponseWriter, r *http.Request) { + // Il server fornisce dati con un metodo di http.ResponseWriter. + w.Write([]byte("Hai imparato Go in Y minuti!")) +} + +func richiediServer() { + risposta, err := http.Get("http://localhost:8080") + fmt.Println(err) + defer risposta.Body.Close() + corpo, err := ioutil.ReadAll(risposta.Body) + fmt.Printf("\nIl webserver dice: `%s`", string(corpo)) +} +``` + +## Letture consigliate + +La risorsa più importante per imparare il Go è il [sito ufficiale di Go](http://golang.org/). +Qui puoi seguire i tutorial, scrivere codice in modo interattivo, e leggere tutti i dettagli. +Oltre al tour, [la documentazione](https://golang.org/doc/) contiene informazioni su +come scrivere ottimo codice in Go, documentazione sui package e sui comandi, e +la cronologia delle release. + +Anche il documento che definisce il linguaggio è un'ottima lettura. E' semplice +da leggere e incredibilmente corto (rispetto ad altri documenti riguardanti +la creazione di linguaggi). + +Puoi giocare con il codice visto finora nel [Go playground](https://play.golang.org/p/Am120Xe7qf). +Prova a cambiarlo e ad eseguirlo dal browser! +Osserva che puoi usare [https://play.golang.org](https://play.golang.org) come +una [REPL](https://en.wikipedia.org/wiki/Read-eval-print_loop) per scrivere +codice all'interno del browser, senza neanche installare Go! + +Una lettura importante per capire Go in modo più profondo è il [codice +sorgente della libreria standard](http://golang.org/src/pkg/). Infatti è +molto ben documentato e costituisce quanto più chiaro e conciso ci sia riguardo +gli idiomi e le buone pratiche del Go. Inoltre, clickando sul nome di una +funzione [nella documentazione](http://golang.org/pkg/) compare il relativo +codice sorgente! + +Un'altra ottima risorsa per imparare è [Go by example](https://gobyexample.com/). + +Go Mobile aggiunge il supporto per lo sviluppo mobile (Android e iOS). +In questo modo è possibile scrivere un'app mobile nativa in Go, oppure +una libreria che contiene binding da un package scritto in Go, e che può +essere richiamata da Java(Android) e Objective-C(iOS). Visita la pagina di +[Go Mobile](https://github.com/golang/go/wiki/Mobile) per maggiori informazioni.
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