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diff --git a/it-it/bash-it.html.markdown b/it-it/bash-it.html.markdown index f892845f..af8823c4 100644 --- a/it-it/bash-it.html.markdown +++ b/it-it/bash-it.html.markdown @@ -13,13 +13,14 @@ contributors: filename: LearnBash.sh translators: - ["Robert Margelli", "http://github.com/sinkswim/"] + - ["Tommaso Pifferi", "http://github.com/neslinesli93/"] lang: it-it --- Bash è il nome della shell di unix, la quale è stata distribuita anche come shell del sistema oprativo GNU e la shell di default su Linux e Mac OS X. Quasi tutti gli esempi sottostanti possono fare parte di uno shell script o eseguiti direttamente nella shell. -[Per saperne di piu'.](http://www.gnu.org/software/bash/manual/bashref.html) +[Per saperne di più.](http://www.gnu.org/software/bash/manual/bashref.html) ```bash #!/bin/bash @@ -34,32 +35,34 @@ echo Ciao mondo! echo 'Questa è la prima riga'; echo 'Questa è la seconda riga' # Per dichiarare una variabile: -VARIABILE="Una stringa" +Variabile="Una stringa" # Ma non così: -VARIABILE = "Una stringa" -# Bash stabilirà che VARIABILE è un comando da eseguire e darà un errore +Variabile = "Una stringa" +# Bash stabilirà che Variabile è un comando da eseguire e darà un errore # perchè non esiste. # Usare la variabile: -echo $VARIABILE -echo "$VARIABILE" -echo '$VARIABILE' +echo $Variabile +echo "$Variabile" +echo '$Variabile' # Quando usi la variabile stessa - assegnala, esportala, oppure — scrivi # il suo nome senza $. Se vuoi usare il valore della variabile, devi usare $. # Nota che ' (singolo apice) non espande le variabili! # Sostituzione di stringhe nelle variabili -echo ${VARIABILE/Una/A} +echo ${Variabile/Una/A} # Questo sostituirà la prima occorrenza di "Una" con "La" # Sottostringa di una variabile -echo ${VARIABILE:0:7} +Lunghezza=7 +echo ${Variabile:0:Lunghezza} # Questo ritornerà solamente i primi 7 caratteri # Valore di default per la variabile -echo ${FOO:-"ValoreDiDefaultSeFOOMancaOÈ Vuoto"} -# Questo funziona per null (FOO=), stringa vuota (FOO=""), zero (FOO=0) ritorna 0 +echo ${Foo:-"ValoreDiDefaultSeFooMancaOppureÈVuoto"} +# Questo funziona per null (Foo=), stringa vuota (Foo=""), zero (Foo=0) ritorna 0 +# Nota: viene ritornato il valore di default, il contenuto della variabile pero' non cambia. # Variabili builtin: # Ci sono delle variabili builtin molto utili, come @@ -71,31 +74,40 @@ echo "Argomenti dello script separati in variabili distinte: $1 $2..." # Leggere un valore di input: echo "Come ti chiami?" -read NOME # Nota che non abbiamo dovuto dichiarare una nuova variabile -echo Ciao, $NOME! +read Nome # Nota che non abbiamo dovuto dichiarare una nuova variabile +echo Ciao, $Nome! # Classica struttura if: # usa 'man test' per maggiori informazioni sulle condizionali -if [ $NOME -ne $USER ] +if [ $Nome -ne $USER ] then echo "Il tuo nome non è lo username" else echo "Il tuo nome è lo username" fi +# Nota: se $Name è vuoto, la condizione precedente viene interpretata come: +if [ -ne $USER ] +# che genera un errore di sintassi. Quindi il metodo sicuro per usare +# variabili che possono contenere stringhe vuote è il seguente: +if [ "$Name" -ne $USER ] ... +# che viene interpretato come: +if [ "" -ne $USER ] ... +# e dunque funziona correttamente. + # C'è anche l'esecuzione condizionale echo "Sempre eseguito" || echo "Eseguito solo se la prima condizione fallisce" echo "Sempre eseguito" && echo "Eseguito solo se la prima condizione NON fallisce" # Per usare && e || con l'if, c'è bisogno di piu' paia di parentesi quadre: -if [ $NOME == "Steve" ] && [ $ETA -eq 15 ] +if [ "$Nome" == "Steve" ] && [ "$Eta" -eq 15 ] then - echo "Questo verrà eseguito se $NOME è Steve E $ETA è 15." + echo "Questo verrà eseguito se $Nome è Steve E $Eta è 15." fi -if [ $NOME == "Daniya" ] || [ $NOME == "Zach" ] +if [ "$Nome" == "Daniya" ] || [ "$Nome" == "Zach" ] then - echo "Questo verrà eseguito se $NAME è Daniya O Zach." + echo "Questo verrà eseguito se $Nome è Daniya O Zach." fi # Le espressioni sono nel seguente formato: @@ -137,7 +149,7 @@ python hello.py > /dev/null 2>&1 # se invece vuoi appendere usa ">>": python hello.py >> "output.out" 2>> "error.err" -# Sovrascrivi output.txt, appendi a error.err, e conta le righe: +# Sovrascrivi output.out, appendi a error.err, e conta le righe: info bash 'Basic Shell Features' 'Redirections' > output.out 2>> error.err wc -l output.out error.err @@ -145,7 +157,7 @@ wc -l output.out error.err # vedi: man fd echo <(echo "#ciaomondo") -# Sovrascrivi output.txt con "#helloworld": +# Sovrascrivi output.out con "#helloworld": cat > output.out <(echo "#helloworld") echo "#helloworld" > output.out echo "#helloworld" | cat > output.out @@ -164,7 +176,7 @@ echo "Ci sono $(ls | wc -l) oggetti qui." echo "Ci sono `ls | wc -l` oggetti qui." # Bash utilizza uno statemente case che funziona in maniera simile allo switch in Java e C++: -case "$VARIABILE" in +case "$Variabile" in #Lista di pattern per le condizioni che vuoi soddisfare 0) echo "C'è uno zero.";; 1) echo "C'è un uno.";; @@ -172,10 +184,10 @@ case "$VARIABILE" in esac # I cicli for iterano per ogni argomento fornito: -# I contenuti di $VARIABILE sono stampati tre volte. -for VARIABILE in {1..3} +# I contenuti di $Variabile sono stampati tre volte. +for Variabile in {1..3} do - echo "$VARIABILE" + echo "$Variabile" done # O scrivilo con il "ciclo for tradizionale": @@ -186,16 +198,16 @@ done # Possono essere usati anche per agire su file.. # Questo eseguirà il comando 'cat' su file1 e file2 -for VARIABILE in file1 file2 +for Variabile in file1 file2 do - cat "$VARIABILE" + cat "$Variabile" done # ..o dall'output di un comando # Questo eseguirà cat sull'output di ls. -for OUTPUT in $(ls) +for Output in $(ls) do - cat "$OUTPUT" + cat "$Output" done # while loop: @@ -223,7 +235,7 @@ bar () } # Per chiamare la funzione -foo "Il mio nome è" $NOME +foo "Il mio nome è" $Nome # Ci sono un sacco di comandi utili che dovresti imparare: # stampa le ultime 10 righe di file.txt @@ -245,7 +257,7 @@ grep "^foo.*bar$" file.txt grep -c "^foo.*bar$" file.txt # se vuoi letteralmente cercare la stringa, # e non la regex, usa fgrep (o grep -F) -fgrep "^foo.*bar$" file.txt +fgrep "^foo.*bar$" file.txt # Leggi la documentazione dei builtin di bash con il builtin 'help' di bash: diff --git a/it-it/brainfuck-it.html.markdown b/it-it/brainfuck-it.html.markdown index 4999d7e6..08d2ede9 100644 --- a/it-it/brainfuck-it.html.markdown +++ b/it-it/brainfuck-it.html.markdown @@ -1,75 +1,72 @@ --- - language: brainfuck contributors: - ["Prajit Ramachandran", "http://prajitr.github.io/"] - ["Mathias Bynens", "http://mathiasbynens.be/"] translators: - ["Ivan Sala", "http://slavni96.github.io/"] + - ["Christian Grasso", "http://chris54721.net"] lang: it-it - --- -Brainfuck è un linguaggio di programmazione estremamente minimale, -ma è ingrado di rappresentare completamente una macchina di turnig, -e sfrutta solo 8 caratteri. -[Per saperne di più](http://it.wikipedia.org/wiki/Brainfuck) +Brainfuck è un linguaggio di programmazione +[Turing equivalente](https://it.wikipedia.org/wiki/Turing_equivalenza) +estremamente minimale, composto da solo 8 comandi. + +Puoi provarlo nel tuo browser utilizzando +[brainfuck-visualizer](http://fatiherikli.github.io/brainfuck-visualizer/). ``` -Qualsiasi carattere che non sia "><+-.,[]" (escludendo gli apici) +Qualsiasi carattere diverso da "><+-.,[]" (escludendo gli apici) viene ignorato. -Branfuck è caratterizzato da un array (vettore) di 30,000 celle -inizializzare a zero, e un puntatore che punta alla cella corrente. +Branfuck è caratterizzato da un array di 30,000 celle inizializzate a zero +e da un puntatore che punta alla cella corrente. -Vi sono solo otto comando: +Vi sono otto comandi: + : Incrementa il valore della cella attuale di uno. - : Decrementa il valore della cella attuale di uno. -> : Sposta il puntatore sulla cella seguente (prossima a destra). -< : Sposta il puntatore sulla cella precendete (precedente a sinistra). -. : Stampa il valore in ASCII della cella corrente. (es: 65 = 'A') -, : Legge un singolo carattere come input per la cella corrente. -[ : Se il valore della cella corrente è zero, conclude il ciclo - andando alla sua corrispondente ]. +> : Sposta il puntatore sulla cella seguente (sulla destra). +< : Sposta il puntatore sulla cella precendete (sulla sinistra). +. : Stampa il valore ASCII della cella corrente. (es. 65 = 'A') +, : Legge un singolo carattere come input e lo salva nella cella corrente. +[ : Se il valore della cella corrente è zero, prosegue fino alla ] corrispondente. Altrimenti, passa alla prossima istruzione. ] : Se il valore della cella corrente è zero, passa alla prossima istruzione. - Altrimenti torna indetro fino alla [ corrispondente. + Altrimenti, torna indietro fino alla [ corrispondente. -[ e ] creano un loop (while). Ovviamente dovranno essere bilanciati. -Per ogni [ dovrà corrispondere una ] +[ e ] formano un ciclo while. Ovviamente dovranno essere bilanciati. +(Ad ogni [ dovrà corrispondere una ]) -Alcuni semplici esempi di programmi scritti in Brainfuck: +Ecco alcuni semplici esempi di programmi scritti in Brainfuck: ++++++ [ > ++++++++++ < - ] > +++++ . -Questo programma stampa in output la lettera 'A'. Priam incrementa -la cella #1 fino a 6, Quindi la cella #1 viene usata per crare un ciclo. -Poi, entra in un loop ([) e si sposta alla cella #2. -Incrementa la cella #2 10 volte, e torna alla cella #1, e la decrementa. -Questo avviene 6 volte (servono che la cella #1 venga decrementata 6 volte -per raggiungere lo 0. Quindi passa alla corrispondente ] e prosegue). +Questo programma stampa in output la lettera 'A'. Prima di tutto, incrementa +la cella #1 fino al valore 6. La cella #1 verrà utilizzata per il ciclo. +Poi, entra nel ciclo ([) e si sposta alla cella #2. Incrementa la cella #2 10 +volte, torna alla cella #1, e decrementa quest'ultima. +Il ciclo si ripete 6 volte (la cella #1 viene decrementata 6 volte prima di +raggiungere lo 0, quindi prosegue oltre la corrispondente ]). -A questo punto, siamo sulla cella #1, che ha valore 0, -la cella #2 ha valore 60 (6*10). Ci spostiamo sulla cella #2, incrementiamo -per 5 volte, e otteniamo il valore 65, quindi stampaimo il valore della cella -#2 (.). -65 è 'A' in ASCII, quindi alla fine viene stampata 'A'. +A questo punto, siamo sulla cella #1, che ha valore 0, mentre la cella #2 ha +valore 60. Ci spostiamo sulla cella #2, la incrementiamo per 5 volte, ottenendo +il valore 65, quindi stampiamo il valore della cella #2. +Il valore 65 equivale ad 'A' in ASCII, per cui viene stampato 'A' nel terminale. , [ > + < - ] > . -Questo programma legge un carattere come input dall'utente, -quindi salva il carattere dentro la cella #1. -In seguito, incominca a ciclare. -Si sposta alla cella #², e increementa il valore della cella (#2). -Quindi torna alla cella #1, e decrementa il valore della cella (#1). -Questo continua fino a quando la cella #²1 diventa 0, e quindi la cella #2 -avrà il valore iniziale della cella #1. -Infine, visto che ci troviamo sulla cella #1 alla fine del ciclo, si sposta -sulla cella #2 e stampa il valore in ASCII. +Questo programma legge un carattere come input dall'utente, quindi salva il +carattere nella cella #1. Dopodichè entra in un ciclo. Si sposta alla cella #2, +incrementa quest'ultima, torna alla cella #1, e decrementa quest'ultima. +Il ciclo continua fino a quando la cella #1 diventa 0, e quindi la cella #2 +avrà il valore iniziale della cella #1. Infine, visto che ci troviamo sulla +cella #1 alla fine del ciclo, si sposta sulla cella #2 e stampa il valore in +ASCII. -Gli spazi nel codice sovrastante, sono presenti solo a scopo di ottenere -una maggiore leggibilità , si poteva anche scrivere senza: +Gli spazi nel codice sovrastante sono presenti solo a scopo di ottenere +una maggiore leggibilità . Lo stesso programma poteva essere scritto senza spazi: ,[>+<-]>. @@ -77,25 +74,19 @@ Proviamo, adesso, a capire cosa fa invece questo programma: ,>,< [ > [ >+ >+ << -] >> [- << + >>] <<< -] >> -Prende due numeri in input e quindi li moltiplica. +Il programma legge 2 numeri come input dall'utente, e li moltiplica. -Prima prende in input i due numeri (,>,<), quindi inizia un cilclo -basandosi sulla cella #1. -Quindi si sposta sulla cella #2, e inizia un altro ciclo condizionato -dal valore della cella #2, incrementando la cella #3. +Innanzitutto, legge in input i due numeri. Poi entra nel ciclo più esterno +basandosi sulla cella #1. Quindi si sposta sulla cella #2, e inizia il ciclo +più interno basandosi sul valore della cella #2, incrementando la cella #3. Arrivati a questo punto abbiamo un problema: alla fine del ciclo interno -la cella #2 ha valore 0. In questo caso, quando il ciclo esterno rifarà -partire il ciclo interno, non funzionerà più perchè la cella #2 ha valore 0. -Per ovviare a questo problema, oltre alla cella 3, incrementiamo anche la cella -#4, e alla fine di ogni ciclo interno copiala il valore della cella #4 -nella cella #2, in modo che il ciclo interno -possa essere eseguito una altra volta. -Alla fine la cella #3 contiene il risultato. +la cella #2 avrà valore 0. Ciò impedirà di eseguire nuovamente il ciclo interno. +Per ovviare a questo problema, incrementiamo anche la cella #4, e copiamo il +valore di quest'ultima nella cella #2. +Il risultato sarà infine contenuto nella cella #3. ``` -E questo è brainfuck...Non è difficele, vero? -Per divertimento adesso puoi scrivere i tuoi programmi in brainfuck, -oppure puoi scrivere un interprete brainfuck in un altro linguaggio. -L'interprete è abbastanza semplice da implementare, ma se sei veramente -masochista prova ad implementare un interprete brainfuck in... -brainfuck. +E questo è brainfuck. Non è così difficile, eh? Se vuoi, ora puoi scrivere per +divertimento altri programmi in brainfuck, oppure scrivere un interprete +brainfuck in un altro linguaggio. L'interprete è abbastanza semplice da +implementare, ma se sei veramente masochista, prova ad implementare un interprete brainfuck... in brainfuck. diff --git a/it-it/c++-it.html.markdown b/it-it/c++-it.html.markdown index 4f5ac8a2..92ebc165 100644 --- a/it-it/c++-it.html.markdown +++ b/it-it/c++-it.html.markdown @@ -1,9 +1,11 @@ --- language: c++ -filename: learncpp.cpp +filename: learncpp-it.cpp contributors: - ["Steven Basart", "http://github.com/xksteven"] - ["Matt Kline", "https://github.com/mrkline"] + - ["Geoff Liu", "http://geoffliu.me"] + - ["Connor Waters", "http://github.com/connorwaters"] translators: - ["Robert Margelli", "http://github.com/sinkswim/"] lang: it-it @@ -54,11 +56,11 @@ int main(int argc, char** argv) // Tuttavia, il C++ varia nei seguenti modi: -// In C++, i caratteri come letterali sono da un byte. -sizeof('c') == 1 +// In C++, i caratteri come letterali sono dei char. +sizeof('c') == sizeof(char) == 1 -// In C, i caratteri come letterali sono della stessa dimensione degli interi. -sizeof('c') == sizeof(10) +// In C, i caratteri come letterali sono degli interi. +sizeof('c') == sizeof(int) // C++ ha prototipizzazione rigida @@ -160,11 +162,14 @@ void foo() int main() { - // Assume che tutto venga dal namespace "Secondo" - // a meno che non venga dichiarato altrimenti. + // Include tutti i simboli del namespace Secondo nello scope attuale. + // Osserva che chiamare semplicemente foo() non va più bene perché è ambiguo: + // bisogna specificare se vogliamo chiamare foo definita nel namespace Secondo + // o foo definita nel livello principale del programma. + using namespace Secondo; - foo(); // stampa "Questa è Secondo::foo" + Secondo::foo(); // stampa "Questa è Secondo::foo" Primo::Annidato::foo(); // stampa "Questa è Primo::Annidato::foo" ::foo(); // stampa "Questa è foo globale" } @@ -244,12 +249,137 @@ cout << fooRef; // Stampa "Io sono foo. Ciao!" // Non riassegna "fooRef". Questo è come scrivere "foo = bar", e // foo == "Io sono bar" // dopo questa riga. +cout << &fooRef << endl; // Stampa l'indirizzo di foo fooRef = bar; +cout << &fooRef << endl; // Stampa lo stesso l'indirizzo di foo +cout << fooRef; // Stampa "Io sono bar" + +// L'indirizzo di fooRef rimane lo stesso, ovvero si riferisce ancora a foo. + const string& barRef = bar; // Crea un riferimento const a bar. // Come in C, i valori const (i puntatori e i riferimenti) non possono essere modificati. barRef += ". Ciao!"; // Errore, i riferimenti const non possono essere modificati. +// Facciamo un piccolo excursus: prima di approfondire ancora i riferimenti, è necessario +// introdurre il concetto di oggetto temporaneo. Supponiamo di avere il seguente codice: +string tempObjectFun() { ... } +string retVal = tempObjectFun(); + +// Nella seconda riga si ha che: +// - un oggetto di tipo stringa viene ritornato da tempObjectFun +// - viene costruita una nuova stringa, utilizzando l'oggetto ritornato come +// argomento per il costruttore +// - l'oggetto ritornato da tempObjectFun viene distrutto +// L'oggetto ritornato da tempObjectFun viene detto oggetto temporaneo. +// Un oggetto temporaneo viene creato quando una funzione ritorna un oggetto, e viene +// distrutto quando l'espressione che lo racchiude termina la sua esecuzione - questo +// comportamento viene definito dallo standard, ma i compilatori possono modificarlo +// a piacere. Cerca su google "return value optimization" se vuoi approfondire. +// Dunque nel seguente codice: +foo(bar(tempObjectFun())) + +// dando per scontato che foo e bar esistano, l'oggetto ritornato da tempObjectFun +// è passato a bar ed è distrutto prima dell'invocazione di foo. + +// Tornando ai riferimenti, c'è un'eccezione a quanto appena detto. +// Infatti un oggetto temporaneo "viene distrutto quando l'espressione +// che lo racchiude termina la sua esecuzione", tranne quando è legato ad un +// riferimento di tipo const. In tal caso la sua vita viene estesa per tutto +// lo scope attuale: + +void constReferenceTempObjectFun() { + // constRef riceve l'oggetto temporaneo, che non viene distrutto fino + // alla fine di questa funzione. + const string& constRef = tempObjectFun(); + ... +} + +// Un altro tipo di riferimento introdotto nel C++11 è specifico per gli +// oggetti temporanei. Non puoi dichiarare una variabile di quel tipo, ma +// ha la precedenza nella risoluzione degli overload: + +void someFun(string& s) { ... } // Riferimento normale +void someFun(string&& s) { ... } // Riferimento ad un oggetto temporaneo + +string foo; +someFun(foo); // Chiama la versione con il riferimento normale +someFun(tempObjectFun()); // Chiama la versione con il riferimento temporaneo + +// Ad esempio potrai vedere questi due costruttori per std::basic_string: +basic_string(const basic_string& other); +basic_string(basic_string&& other); + +// L'idea è che se noi costruiamo una nuova stringa a partire da un oggetto temporaneo +// (che in ogni caso verrà distrutto), possiamo avere un costruttore più efficiente +// che in un certo senso "recupera" parti di quella stringa temporanea. +// Ci si riferisce a questo concetto come "move semantics". + +///////////////////// +// Enum +///////////////////// + +// Gli enum sono un modo per assegnare un valore ad una costante, e sono +// principalmente usati per rendere il codice più leggibile. +enum ETipiMacchine +{ + AlfaRomeo, + Ferrari, + SUV, + Panda +}; + +ETipiMacchine GetPreferredCarType() +{ + return ETipiMacchine::Ferrari; +} + +// Dal C++11 in poi c'è un modo molto semplice per assegnare un tipo ad un enum, +// che può essere utile per la serializzazione dei dati o per convertire gli enum +// tra il tipo desiderato e le rispettive costanti. +enum ETipiMacchine : uint8_t +{ + AlfaRomeo, // 0 + Ferrari, // 1 + SUV = 254, // 254 + Ibrida // 255 +}; + +void WriteByteToFile(uint8_t InputValue) +{ + // Serializza InputValue in un file +} + +void WritePreferredCarTypeToFile(ETipiMacchine InputCarType) +{ + // L'enum viene implicitamente convertito ad un uint8_t poiché + // è stato dichiarato come tale + WriteByteToFile(InputCarType); +} + +// D'altro canto potresti voler evitare che un enum venga accidentalmente convertito +// in un intero o in un altro tipo, quindi è possibile create una classe enum che +// impedisce la conversione implicita. +enum class ETipiMacchine : uint8_t +{ + AlfaRomeo, // 0 + Ferrari, // 1 + SUV = 254, // 254 + Ibrida // 255 +}; + +void WriteByteToFile(uint8_t InputValue) +{ + // Serializza InputValue in un file +} + +void WritePreferredCarTypeToFile(ETipiMacchine InputCarType) +{ + // Il compilatore darà errore anche se ETipiMacchine è un uint8_t: questo + // perchè abbiamo dichiarato l'enum come "enum class"! + WriteByteToFile(InputCarType); +} + ////////////////////////////////////////////////// // Classi e programmazione orientata agli oggetti ///////////////////////////////////////////////// @@ -296,13 +426,16 @@ public: // Questi sono chiamati quando un oggetto è rimosso o esce dalla visibilità . // Questo permette paradigmi potenti come il RAII // (vedi sotto) - // I distruttori devono essere virtual per permettere a classi di essere derivate da questa. + // I distruttori devono essere virtual per permettere a classi di essere + // derivate da questa; altrimenti, il distruttore della classe derivata + // non viene chiamato se l'oggetto viene distrutto tramite un riferimento alla + // classe da cui ha ereditato o tramite un puntatore. virtual ~Dog(); }; // Un punto e virgola deve seguire la definizione della funzione // Le funzioni membro di una classe sono generalmente implementate in files .cpp . -void Cane::Cane() +Cane::Cane() { std::cout << "Un cane è stato costruito\n"; } @@ -325,7 +458,7 @@ void Cane::print() const std::cout << "Il cane è " << nome << " e pesa " << peso << "kg\n"; } -void Cane::~Cane() +Cane::~Cane() { cout << "Ciao ciao " << nome << "\n"; } @@ -340,10 +473,12 @@ int main() { // Ereditarietà : -// Questa classe eredita tutto ciò che è public e protected dalla classe Cane +// Questa classe eredita tutto ciò che è public e protected dalla classe Cane, +// ma anche ciò che privato: tuttavia non potrà accedere direttamente a membri/metodi +// privati se non c'è un metodo pubblico o privato che permetta di farlo. class MioCane : public Cane { - void impostaProprietario(const std::string& proprietarioCane) + void impostaProprietario(const std::string& proprietarioCane); // Sovrascrivi il comportamento della funzione print per tutti i MioCane. Vedi // http://it.wikipedia.org/wiki/Polimorfismo_%28informatica%29 @@ -447,6 +582,7 @@ int main () { // definire una classe o una funzione che prende un parametro di un dato tipo: template<class T> class Box { +public: // In questa classe, T può essere usato come qualsiasi tipo. void inserisci(const T&) { ... } }; @@ -519,19 +655,23 @@ printMessage<10>(); // Stampa "Impara il C++ più velocemente in soli 10 minuti // (vedi http://en.cppreference.com/w/cpp/error/exception) // ma ogni tipo può essere lanciato come eccezione #include <exception> +#include <stdexcept> // Tutte le eccezioni lanciate all'interno del blocco _try_ possono essere catturate dai successivi // handlers _catch_. try { // Non allocare eccezioni nello heap usando _new_. - throw std::exception("È avvenuto un problema"); + throw std::runtime_error("C'è stato un problema."); } + // Cattura le eccezioni come riferimenti const se sono oggetti catch (const std::exception& ex) { - std::cout << ex.what(); + std::cout << ex.what(); +} + // Cattura ogni eccezioni non catturata dal blocco _catch_ precedente -} catch (...) +catch (...) { std::cout << "Catturata un'eccezione sconosciuta"; throw; // Rilancia l'eccezione @@ -541,7 +681,7 @@ catch (const std::exception& ex) // RAII /////// -// RAII sta per Resource Allocation Is Initialization. +// RAII sta per "Resource Allocation Is Initialization". // Spesso viene considerato come il più potente paradigma in C++. // È un concetto semplice: un costruttore di un oggetto // acquisisce le risorse di tale oggetto ed il distruttore le rilascia. @@ -563,9 +703,9 @@ void faiQualcosaConUnFile(const char* nomefile) // Sfortunatamente, le cose vengono complicate dalla gestione degli errori. // Supponiamo che fopen fallisca, e che faiQualcosaConUnFile e // faiQualcosAltroConEsso ritornano codici d'errore se falliscono. -// (Le eccezioni sono la maniera preferita per gestire i fallimenti, -// ma alcuni programmatori, specialmente quelli con un passato in C, -// non sono d'accordo con l'utilità delle eccezioni). +// (Le eccezioni sono la maniera preferita per gestire i fallimenti, +// ma alcuni programmatori, specialmente quelli con un passato in C, +// non sono d'accordo con l'utilità delle eccezioni). // Adesso dobbiamo verificare che ogni chiamata per eventuali fallimenti e chiudere il gestore di file // se un problema è avvenuto. bool faiQualcosaConUnFile(const char* nomefile) @@ -615,7 +755,7 @@ void faiQualcosaConUnFile(const char* nomefile) { FILE* fh = fopen(nomefile, "r"); // Apre il file in modalità lettura if (fh == nullptr) - throw std::exception("Non è stato possibile aprire il file."). + throw std::runtime_error("Errore nell'apertura del file."); try { faiQualcosaConIlFile(fh); @@ -678,26 +818,29 @@ class Foo { virtual void bar(); }; class FooSub : public Foo { - virtual void bar(); // sovrascrive Foo::bar! + virtual void bar(); // Sovrascrive Foo::bar! }; // 0 == false == NULL (la maggior parte delle volte)! bool* pt = new bool; -*pt = 0; // Setta il valore puntato da 'pt' come falso. +*pt = 0; // Setta il valore puntato da 'pt' come falso. pt = 0; // Setta 'pt' al puntatore null. Entrambe le righe vengono compilate senza warnings. // nullptr dovrebbe risolvere alcune di quei problemi: int* pt2 = new int; -*pt2 = nullptr; // Non compila +*pt2 = nullptr; // Non compila pt2 = nullptr; // Setta pt2 a null. -// Ma in qualche modo il tipo 'bool' è una eccezione (questo è per rendere compilabile `if (ptr)`. -*pt = nullptr; // Questo compila, anche se '*pt' è un bool! +// C'è un'eccezione per i bool. +// Questo permette di testare un puntatore a null con if(!ptr), ma +// come conseguenza non puoi assegnare nullptr a un bool direttamente! +*pt = nullptr; // Questo compila, anche se '*pt' è un bool! // '=' != '=' != '='! -// Chiama Foo::Foo(const Foo&) o qualche variante del costruttore di copia. +// Chiama Foo::Foo(const Foo&) o qualche variante (vedi "move semantics") +// del costruttore di copia. Foo f2; Foo f1 = f2; @@ -711,6 +854,22 @@ Foo f1 = fooSub; Foo f1; f1 = f2; + +// Come deallocare realmente le risorse all'interno di un vettore: +class Foo { ... }; +vector<Foo> v; +for (int i = 0; i < 10; ++i) + v.push_back(Foo()); + +// La riga seguente riduce la dimensione di v a 0, ma il distruttore non +// viene chiamato e dunque le risorse non sono deallocate! +v.empty(); +v.push_back(Foo()); // Il nuovo valore viene copiato nel primo Foo che abbiamo inserito + +// Distrugge realmente tutti i valori dentro v. Vedi la sezione riguardante gli +// oggetti temporanei per capire come mai funziona così. +v.swap(vector<Foo>()); + ``` Letture consigliate: diff --git a/it-it/coffeescript-it.html.markdown b/it-it/coffeescript-it.html.markdown new file mode 100644 index 00000000..31973369 --- /dev/null +++ b/it-it/coffeescript-it.html.markdown @@ -0,0 +1,109 @@ +--- +language: coffeescript +contributors: + - ["Luca 'Kino' Maroni", "http://github.com/kino90"] + - ["Tenor Biel", "http://github.com/L8D"] + - ["Xavier Yao", "http://github.com/xavieryao"] +translators: + - ["Tommaso Pifferi","http://github.com/neslinesli93"] +filename: coffeescript-it.coffee +lang: it-it +--- + +CoffeeScript è un piccolo linguaggio che compila direttamente nell'equivalente +JavaScript, non c'è nessuna interpretazione a runtime. Come possibile +successore di Javascript, CoffeeScript fa il suo meglio per restituire +un codice leggibile, ben stampato e performante in ogni ambiente JavaScript. + +Guarda anche [il sito di CoffeeScript](http://coffeescript.org/), che ha una +guida completa a CoffeeScript. + +```coffeescript +# CoffeeScript è un linguaggio hipster. +# Segue le mode di alcuni linguaggi moderni. +# Quindi i commenti sono come quelli di Ruby e Python, usano il cancelletto. + +### +I blocchi di commenti sono definiti con tre cancelletti, che vengono tradotti +direttamente in `/*` e `*/` nel codice JavaScript risultante. + +Prima di continuare devi conoscere la maggior parte +delle semantiche JavaScript. +### + +# Assegnamento: +numero = 42 #=> var numero = 42; +contrario = true #=> var contrario = true; + +# Condizioni: +numero = -42 if contrario #=> if(contrario) { numero = -42; } + +# Funzioni: +quadrato = (x) -> x * x #=> var quadrato = function(x) { return x * x; } + +riempi = (contenitore, liquido = "caffè") -> + "Sto riempiendo #{contenitore} con #{liquido}..." +#=>var riempi; +# +#riempi = function(contenitore, liquido) { +# if (liquido == null) { +# liquido = "caffè"; +# } +# return "Sto riempiendo " + contenitore + " con " + liquido + "..."; +#}; + +# Intervalli: +lista = [1..5] #=> var lista = [1, 2, 3, 4, 5]; + +# Oggetti: +matematica = + radice: Math.sqrt + quadrato: quadrato + cubo: (x) -> x * quadrato x +#=> var matematica = { +# "radice": Math.sqrt, +# "quadrato": quadrato, +# "cubo": function(x) { return x * quadrato(x); } +# } + +# Splats: +gara = (vincitore, partecipanti...) -> + print vincitore, partecipanti +#=>gara = function() { +# var partecipanti, vincitore; +# vincitore = arguments[0], partecipanti = 2 <= arguments.length ? __slice.call(arguments, 1) : []; +# return print(vincitore, partecipanti); +# }; + +# Esistenza: +alert "Lo sapevo!" if elvis? +#=> if(typeof elvis !== "undefined" && elvis !== null) { alert("Lo sapevo!"); } + +# Comprensione degli Array: +cubi = (matematica.cubo num for num in lista) +#=>cubi = (function() { +# var _i, _len, _results; +# _results = []; +# for (_i = 0, _len = lista.length; _i < _len; _i++) { +# num = lista[_i]; +# _results.push(matematica.cubo(num)); +# } +# return _results; +# })(); + +cibi = ['broccoli', 'spinaci', 'cioccolato'] +mangia cibo for cibo in cibi when cibo isnt 'cioccolato' +#=>cibi = ['broccoli', 'spinaci', 'cioccolato']; +# +#for (_k = 0, _len2 = cibi.length; _k < _len2; _k++) { +# cibo = cibi[_k]; +# if (cibo !== 'cioccolato') { +# mangia(cibo); +# } +#} +``` + +## Altre risorse + +- [Smooth CoffeeScript](http://autotelicum.github.io/Smooth-CoffeeScript/) +- [CoffeeScript Ristretto](https://leanpub.com/coffeescript-ristretto/read) diff --git a/it-it/elixir-it.html.markdown b/it-it/elixir-it.html.markdown new file mode 100644 index 00000000..60301b1a --- /dev/null +++ b/it-it/elixir-it.html.markdown @@ -0,0 +1,428 @@ +--- +language: elixir +contributors: + - ["Luca 'Kino' Maroni", "https://github.com/kino90"] + - ["Joao Marques", "http://github.com/mrshankly"] + - ["Dzianis Dashkevich", "https://github.com/dskecse"] +translators: + - ["Tommaso Pifferi","http://github.com/neslinesli93"] +filename: learnelixir-it.ex +lang: it-it +--- + +Elixir è un linguaggio funzionale moderno, costruito sulla VM Erlang. +È totalmente compatibile con Erlang, ma con una sintassi più standard +e molte altre funzionalità . + +```elixir + +# I commenti su una riga iniziano con un cancelletto. + +# Non esistono commenti multilinea, +# ma puoi concatenare più commenti. + +# Per usare la shell di elixir usa il comando `iex`. +# Compila i tuoi moduli con il comando `elixirc`. + +# Entrambi i comandi dovrebbero già essere nel tuo PATH se hai installato +# elixir correttamente. + +## --------------------------- +## -- Tipi di base +## --------------------------- + +# Numeri +3 # intero (Integer) +0x1F # intero +3.0 # decimale (Float) + +# Atomi, che sono literals, una costante con un nome. Iniziano con `:`. +:ciao # atomo (Atom) + +# Tuple che sono salvate in celle di memoria contigue. +{1,2,3} # tupla (Tuple) + +# Possiamo accedere ad un elemento di una tupla con la funzione `elem`: +elem({1, 2, 3}, 0) #=> 1 + +# Liste, che sono implementate come liste concatenate (o linked list). +[1,2,3] # lista (List) + +# Possiamo accedere alla testa (head) e alla coda (tail) delle liste così: +[testa | coda] = [1,2,3] +testa #=> 1 +coda #=> [2,3] + +# In Elixir, proprio come in Erlang, il simbolo `=` denota pattern matching e +# non un assegnamento. +# +# Questo significa che la parte sinistra (pattern) viene confrontata alla +# parte destra. +# +# Questo spiega il funzionamento dell'esempio dell'accesso alla lista di prima. + +# Un pattern match darà errore quando le parti non combaciano, ad esempio se +# le tuple hanno dimensione differente. +# {a, b, c} = {1, 2} #=> ** (MatchError) no match of right hand side value: {1,2} + +# Ci sono anche i binari +<<1,2,3>> # binari (Binary) + +# Stringhe e liste di caratteri +"ciao" # stringa (String) +'ciao' # lista di caratteri (List) + +# Stringhe multilinea +""" +Sono una stringa +multi-linea. +""" +#=> "Sono una stringa\nmulti-linea.\n" + +# Le stringhe sono tutte codificate in UTF-8: +"cìaò" +#=> "cìaò" + +# le stringhe in realtà sono dei binari, e le liste di caratteri sono liste. +<<?a, ?b, ?c>> #=> "abc" +[?a, ?b, ?c] #=> 'abc' + +# `?a` in elixir restituisce il valore ASCII della lettera `a` +?a #=> 97 + +# Per concatenare liste si usa `++`, per binari si usa `<>` +[1,2,3] ++ [4,5] #=> [1,2,3,4,5] +'ciao ' ++ 'mondo' #=> 'ciao mondo' + +<<1,2,3>> <> <<4,5>> #=> <<1,2,3,4,5>> +"ciao " <> "mondo" #=> "ciao mondo" + +# Gli intervalli sono rappresentati come `inizio..fine` (estremi inclusi) +1..10 #=> 1..10 (Range) +minore..maggiore = 1..10 # Puoi fare pattern matching anche sugli intervalli +[minore, maggiore] #=> [1, 10] + +## --------------------------- +## -- Operatori +## --------------------------- + +# Un po' di matematica +1 + 1 #=> 2 +10 - 5 #=> 5 +5 * 2 #=> 10 +10 / 2 #=> 5.0 + +# In elixir l'operatore `/` restituisce sempre un decimale. + +# Per fare una divisione intera si usa `div` +div(10, 2) #=> 5 + +# Per ottenere il resto di una divisione si usa `rem` +rem(10, 3) #=> 1 + +# Ci sono anche gli operatori booleani: `or`, `and` e `not`. +# Questi operatori si aspettano un booleano come primo argomento. +true and true #=> true +false or true #=> true +# 1 and true #=> ** (ArgumentError) argument error + +# Elixir fornisce anche `||`, `&&` e `!` che accettano argomenti +# di qualsiasi tipo. +# Tutti i valori tranne `false` e `nil` saranno valutati come true. +1 || true #=> 1 +false && 1 #=> false +nil && 20 #=> nil +!true #=> false + +# Per i confronti abbiamo: `==`, `!=`, `===`, `!==`, `<=`, `>=`, `<` e `>` +1 == 1 #=> true +1 != 1 #=> false +1 < 2 #=> true + +# `===` e `!==` sono più rigidi quando si confrontano interi e decimali: +1 == 1.0 #=> true +1 === 1.0 #=> false + +# Possiamo anche confrontare tipi di dato diversi: +1 < :ciao #=> true + +# L'ordine generale è definito sotto: +# numeri < atomi < riferimenti < funzioni < porte < pid < tuple < liste +# < stringhe di bit + +# Per citare Joe Armstrong su questo: "L'ordine non è importante, +# ma è importante che sia definito un ordine." + +## --------------------------- +## -- Controllo di flusso +## --------------------------- + +# espressione `se` (`if`) +if false do + "Questo non si vedrà mai" +else + "Questo sì" +end + +# c'è anche un `se non` (`unless`) +unless true do + "Questo non si vedrà mai" +else + "Questo sì" +end + +# Ti ricordi il pattern matching? +# Moltre strutture di controllo di flusso in elixir si basano su di esso. + +# `case` ci permette di confrontare un valore a diversi pattern: +case {:uno, :due} do + {:quattro, :cinque} -> + "Questo non farà match" + {:uno, x} -> + "Questo farà match e binderà `x` a `:due`" + _ -> + "Questo farà match con qualsiasi valore" +end + +# Solitamente si usa `_` se non si ha bisogno di utilizzare un valore. +# Ad esempio, se ci serve solo la testa di una lista: +[testa | _] = [1,2,3] +testa #=> 1 + +# Per aumentare la leggibilità possiamo usarlo in questo modo: +[testa | _coda] = [:a, :b, :c] +testa #=> :a + +# `cond` ci permette di verificare più condizioni allo stesso momento. +# Usa `cond` invece di innestare più espressioni `if`. +cond do + 1 + 1 == 3 -> + "Questa stringa non si vedrà mai" + 2 * 5 == 12 -> + "Nemmeno questa" + 1 + 2 == 3 -> + "Questa sì!" +end + +# È pratica comune mettere l'ultima condizione a `true`, che farà sempre match +cond do + 1 + 1 == 3 -> + "Questa stringa non si vedrà mai" + 2 * 5 == 12 -> + "Nemmeno questa" + true -> + "Questa sì! (essenzialmente funziona come un else)" +end + +# `try/catch` si usa per gestire i valori lanciati (throw), +# Supporta anche una clausola `after` che è invocata in ogni caso. +try do + throw(:ciao) +catch + message -> "Ho ricevuto #{message}." +after + IO.puts("Io sono la clausola 'after'.") +end +#=> Io sono la clausola 'after' +# "Ho ricevuto :ciao" + +## --------------------------- +## -- Moduli e Funzioni +## --------------------------- + +# Funzioni anonime (notare il punto) +quadrato = fn(x) -> x * x end +quadrato.(5) #=> 25 + +# Accettano anche guardie e condizioni multiple. +# le guardie ti permettono di perfezionare il tuo pattern matching, +# sono indicate dalla parola chiave `when`: +f = fn + x, y when x > 0 -> x + y + x, y -> x * y +end + +f.(1, 3) #=> 4 +f.(-1, 3) #=> -3 + +# Elixir fornisce anche molte funzioni, disponibili nello scope corrente. +is_number(10) #=> true +is_list("ciao") #=> false +elem({1,2,3}, 0) #=> 1 + +# Puoi raggruppare delle funzioni all'interno di un modulo. +# All'interno di un modulo usa `def` per definire le tue funzioni. +defmodule Matematica do + def somma(a, b) do + a + b + end + + def quadrato(x) do + x * x + end +end + +Matematica.somma(1, 2) #=> 3 +Matematica.quadrato(3) #=> 9 + +# Per compilare il modulo 'Matematica' salvalo come `matematica.ex` e usa +# `elixirc`. +# nel tuo terminale: elixirc matematica.ex + +# All'interno di un modulo possiamo definire le funzioni con `def` e funzioni +# private con `defp`. +# Una funzione definita con `def` è disponibile per essere invocata anche da +# altri moduli, una funziona privata può essere invocata solo localmente. +defmodule MatematicaPrivata do + def somma(a, b) do + esegui_somma(a, b) + end + + defp esegui_somma(a, b) do + a + b + end +end + +MatematicaPrivata.somma(1, 2) #=> 3 +# MatematicaPrivata.esegui_somma(1, 2) #=> ** (UndefinedFunctionError) + +# Anche le dichiarazioni di funzione supportano guardie e condizioni multiple: +defmodule Geometria do + def area({:rettangolo, w, h}) do + w * h + end + + def area({:cerchio, r}) when is_number(r) do + 3.14 * r * r + end +end + +Geometria.area({:rettangolo, 2, 3}) #=> 6 +Geometria.area({:cerchio, 3}) #=> 28.25999999999999801048 +# Geometria.area({:cerchio, "non_un_numero"}) +#=> ** (FunctionClauseError) no function clause matching in Geometria.area/1 + +# A causa dell'immutabilità dei dati, la ricorsione è molto frequente in elixir +defmodule Ricorsione do + def somma_lista([testa | coda], accumulatore) do + somma_lista(coda, accumulatore + testa) + end + + def somma_lista([], accumulatore) do + accumulatore + end +end + +Ricorsione.somma_lista([1,2,3], 0) #=> 6 + +# I moduli di Elixir supportano attributi. Ci sono degli attributi incorporati +# e puoi anche aggiungerne di personalizzati. +defmodule Modulo do + @moduledoc """ + Questo è un attributo incorporato in un modulo di esempio. + """ + + @miei_dati 100 # Questo è un attributo personalizzato . + IO.inspect(@miei_dati) #=> 100 +end + +## --------------------------- +## -- Strutture ed Eccezioni +## --------------------------- + + +# Le Strutture (Structs) sono estensioni alle mappe che portano +# valori di default, garanzia alla compilazione e polimorfismo in Elixir. +defmodule Persona do + defstruct nome: nil, eta: 0, altezza: 0 +end + +luca = %Persona{ nome: "Luca", eta: 24, altezza: 185 } +#=> %Persona{eta: 24, altezza: 185, nome: "Luca"} + +# Legge al valore di 'nome' +luca.nome #=> "Luca" + +# Modifica il valore di eta +luca_invecchiato = %{ luca | eta: 25 } +#=> %Persona{eta: 25, altezza: 185, nome: "Luca"} + +# Il blocco `try` con la parola chiave `rescue` è usato per gestire le eccezioni +try do + raise "un errore" +rescue + RuntimeError -> "Salvato un errore di Runtime" + _error -> "Questo salverà da qualsiasi errore" +end + +# Tutte le eccezioni hanno un messaggio +try do + raise "un errore" +rescue + x in [RuntimeError] -> + x.message +end + +## --------------------------- +## -- Concorrenza +## --------------------------- + +# Elixir si basa sul modello degli attori per la concorrenza. +# Tutto ciò di cui abbiamo bisogno per scrivere programmi concorrenti in elixir +# sono tre primitive: creare processi, inviare messaggi e ricevere messaggi. + +# Per creare un nuovo processo si usa la funzione `spawn`, che riceve una +# funzione come argomento. +f = fn -> 2 * 2 end #=> #Function<erl_eval.20.80484245> +spawn(f) #=> #PID<0.40.0> + +# `spawn` restituisce un pid (identificatore di processo). Puoi usare questo +# pid per inviare messaggi al processo. +# Per passare messaggi si usa l'operatore `send`. +# Perché tutto questo sia utile dobbiamo essere capaci di ricevere messaggi, +# oltre ad inviarli. Questo è realizzabile con `receive`: + +# Il blocco `receive do` viene usato per mettersi in ascolto di messaggi +# ed elaborarli quando vengono ricevuti. Un blocco `receive do` elabora +# un solo messaggio ricevuto: per fare elaborazione multipla di messaggi, +# una funzione con un blocco `receive do` al suo intero dovrà chiamare +# ricorsivamente sé stessa per entrare di nuovo nel blocco `receive do`. +defmodule Geometria do + def calcolo_area do + receive do + {:rettangolo, w, h} -> + IO.puts("Area = #{w * h}") + calcolo_area() + {:cerchio, r} -> + IO.puts("Area = #{3.14 * r * r}") + calcolo_area() + end + end +end + +# Compila il modulo e crea un processo che esegue `calcolo_area` nella shell +pid = spawn(fn -> Geometria.calcolo_area() end) #=> #PID<0.40.0> +# Alternativamente +pid = spawn(Geometria, :calcolo_area, []) + +# Invia un messaggio a `pid` che farà match su un pattern nel blocco in receive +send pid, {:rettangolo, 2, 3} +#=> Area = 6 +# {:rettangolo,2,3} + +send pid, {:cerchio, 2} +#=> Area = 12.56000000000000049738 +# {:cerchio,2} + +# Anche la shell è un processo. Puoi usare `self` per ottenere il pid corrente +self() #=> #PID<0.27.0> +``` + +## Referenze + +* [Getting started guide](http://elixir-lang.org/getting_started/1.html) dalla [pagina web ufficiale di elixir](http://elixir-lang.org) +* [Documentazione Elixir](http://elixir-lang.org/docs/master/) +* ["Programming Elixir"](https://pragprog.com/book/elixir/programming-elixir) di Dave Thomas +* [Elixir Cheat Sheet](http://media.pragprog.com/titles/elixir/ElixirCheat.pdf) +* ["Learn You Some Erlang for Great Good!"](http://learnyousomeerlang.com/) di Fred Hebert +* ["Programming Erlang: Software for a Concurrent World"](https://pragprog.com/book/jaerlang2/programming-erlang) di Joe Armstrong diff --git a/it-it/java-it.html.markdown b/it-it/java-it.html.markdown index 6eabd61f..54602cff 100644 --- a/it-it/java-it.html.markdown +++ b/it-it/java-it.html.markdown @@ -6,6 +6,7 @@ contributors: - ["Madison Dickson", "http://github.com/mix3d"] translators: - ["Ivan Sala","http://github.com/slavni96"] + - ["Tommaso Pifferi","http://github.com/neslinesli93"] lang: it-it --- @@ -31,9 +32,9 @@ import java.security.*; // Ogni file .java contiene una classe pubblica, con lo stesso nome del file public class LearnJava { - // Un programma deve avere un metodo main come punto di partenza - // Ma si possono creare anche file senza main, che però per essere usati - // devono essere richiamati da altri file. + // Un programma deve avere un metodo main come punto di partenza. + // Tuttavia si possono creare anche file senza main, che però + // per essere usati devono essere richiamati da altri file. public static void main (String[] args) { // Per stampare a schermo si usa System.out.println @@ -47,88 +48,157 @@ public class LearnJava { System.out.print("Ciao "); System.out.print("Mondo "); + // Per stampare del testo formattato, si puo' usare System.out.printf + System.out.printf("pi greco = %.5f", Math.PI); // => pi greco = 3.14159 /////////////////////////////////////// - // Tipi e Variabili + // Variabili /////////////////////////////////////// - // Si dichiara una variabile usando <tipo> <nome> - // Byte - variabile intera da 8 bit con segno + + /* + * Dichiarazione delle Variabili + */ + // Per dichiarare una variabile basta fare <tipoDato> <nomeVariabile> + int fooInt; + // Per dichiarare piu' di una variabile dello lo stesso tipo si usa: + // <tipoDato> <nomeVariabile1>, <nomeVariabile2>, <nomeVariabile3> + int fooInt1, fooInt2, fooInt3; + + /* + * Inizializzazione delle Variabili + */ + + // Per inizializzare una variabile si usa + // <tipoDato> <nomeVariabile> = <valore> + int fooInt = 1; + // Per inizializzare piu' di una variabile dello lo stesso tipo + // si usa <tipoDato> <nomeVariabile1>, <nomeVariabile2>, <nomeVariabile3> = <valore> + int fooInt1, fooInt2, fooInt3; + fooInt1 = fooInt2 = fooInt3 = 1; + + /* + * Tipi di Variabili + */ + // Byte - intero con segno a 8 bit (in complemento a 2) // (-128 <= byte <= 127) byte fooByte = 100; - // Short - variabile intera da 18 bit con segno + // Short - intero con segno a 16 bit (in complemento a 2) // (-32,768 <= short <= 32,767) short fooShort = 10000; - // Integer - variabile intera da 32 bit con segno + // Integer - intero con segno a 32 bit (in complemento a 2) // (-2,147,483,648 <= int <= 2,147,483,647) int fooInt = 1; - // Long - variabile da 64 bit intera con segno + // Long - intero con segno a 64 bit (in complemento a 2) // (-9,223,372,036,854,775,808 <= long <= 9,223,372,036,854,775,807) long fooLong = 100000L; - // L viene usato per specificare che il valore dalla variabile - // e' di tipo "Long", qualsiasi variabile che non viene contrassegnata - // e' trattata di base come un intero. + // L viene usato per indicare che il valore e' di tipo Long; + // altrimenti il valore viene considerato come intero. - // Nota: Java non dispone di variabili senza segno + // Nota: Java non dispone di interi senza segno. - // Float - variabile piu' precisa, con virgola [numeri reali] - // di grandezza 32 bit + // Float - Numero in virgola mobile a 32 bit con precisione singola (IEEE 754) + // 2^-149 <= float <= (2-2^-23) * 2^127 float fooFloat = 234.5f; - // f e' usato per specificare che la variabile e'' di tipo "float" - // altrimenti di default viene trattata come un "dobule" + // f o F indicano the la variabile e' di tipo float; + // altrimenti il valore viene considerato come double. - // Double - ancora piu' precisione la si puo' ottenere con una variabile - // Double, con granzezza di 64 bit. + // Double - Numero in virgola mobile a 64 bit con precisione doppia (IEEE 754) + // 2^-1074 <= x <= (2-2^-52) * 2^1023 double fooDouble = 123.4; - // Boolean - vero & falso + // Boolean - Puo' assumere il valore vero (true) o falso (false) boolean fooBoolean = true; boolean barBoolean = false; - // Char - un singolo carattere con grandezza 16 bit + // Char - Un singolo carattere Unicode a 16-bit char fooChar = 'A'; - // final - Costanti, non possono essere riassegnate ad un altro oggetto - final int ORE_LAVORATIVE_DI_UNA_SETTIMANA = 9001; - - // String - Stringhe, array di caratteri - String fooString = "Ecco una stringa!"; - - // \n e' un carattere speciale che permette di andare a capo. - String barString = "Andare a capo?\nNessun problema!"; - // \t e' un carattere speciale che permette di aggiungere un 'Tab' - String bazString = "Vuoi inserire tab?\tNessun problema"; + // Le variabili precedute da final possono essere inizializzate una volta sola, + final int HOURS_I_WORK_PER_WEEK = 9001; + // pero' e' possibile dichiararle e poi inizializzarle in un secondo momento. + final double E; + E = 2.71828; + + + // BigInteger - Interi a precisione arbitraria + // + // BigInteger e' un tipo di dato che permette ai programmatori di + // gestire interi piu' grandi di 64 bit. Internamente, le variabili + // di tipo BigInteger vengono memorizzate come un vettore di byte e + // vengono manipolate usando funzioni dentro la classe BigInteger. + // + // Una variabile di tipo BigInteger puo' essere inizializzata usando + // un array di byte oppure una stringa. + + BigInteger fooBigInteger = new BigDecimal(fooByteArray); + + // BigDecimal - Numero con segno, immutabile, a precisione arbitraria + // + // Una variabile di tipo BigDecimal e' composta da due parti: un intero + // a precisione arbitraria detto 'non scalato', e un intero a 32 bit + // che rappresenta la 'scala', ovvero la potenza di 10 con cui + // moltiplicare l'intero non scalato. + // + // I BigDecimal permettono un controllo completo sull'arrotondamento + // dei numeri. Essi sono molto usati in ambito finanziario, nella + // gestione delle valute, e in ogni altro posto in cui serve + // precisione esatta. + // + // Le variabili di tipo BigDecimal possono essere inizializzate con un + // int, long, double o String, oppure con un intero non scalato + // (di tipo BigInteger) e una scala (int). + + BigDecimal fooBigDecimal = new BigDecimal(fooBigInteger, fooInt); + + + + // Stringhe + String fooString = "Questa e' la mia stringa!"; + + // \n e' un carattere di escape che rappresenta l'andare a capo + String barString = "Stampare su una nuova riga?\nNessun problema!"; + // \t e' un carattere di escape che aggiunge un tab + String bazString = "Vuoi aggiungere un tab?\tNessun problema!"; System.out.println(fooString); System.out.println(barString); System.out.println(bazString); - // Vettori [array] - //La lunghezza del vettore deve essere decisa quando viene istanziato - //Si puo' dichiarare come segue: - //<tipodato> [] <nomevariabile> = new <tipodato>[<grandezza vettore>]; - //<tipodato> <nomevariabile>[] = new <tipodato>[<grandezza vettore>]; - int [] intArray = new int[10]; - String [] stringArray = new String[1]; - boolean boolArray [] = new boolean[100]; - - // Un altro modo per dichiarare & inizializzare un vettore - int [] y = {9000, 1000, 1337}; - String nomi [] = {"Andrea", "Bob", "Pippo", "Susan"}; + // Vettori + // La dimensione di un array deve essere decisa in fase di + // istanziazione. Per dichiarare un array si puo' fare in due modi: + // <tipoDato>[] <nomeVariabile> = new <tipoDato>[<dimensioneArray>]; + // <tipoDato> <nomeVariabile>[] = new <tipoDato>[<dimensioneArray>]; + int[] intArray = new int[10]; + String[] stringArray = new String[1]; + boolean boolArray[] = new boolean[100]; + + // Un altro modo per dichiarare ed insieme inizializzare un vettore. + int[] y = {9000, 1000, 1337}; + String names[] = {"Gianni", "Anna", "Luca", "Cristina"}; boolean bools[] = new boolean[] {true, false, false}; - - // I vettori vengono indicizzati a parire dallo 0 + + // Per accedere ad un elemento di un vettore System.out.println("intArray @ 0: " + intArray[0]); - // e' possibile un accesso diretto ad un elemento + // I vettori non sono immutabili (ma la loro dimensione si!) + // e gli indici partono da 0. intArray[1] = 1; System.out.println("intArray @ 1: " + intArray[1]); // => 1 - // Altro da vedere: - // Liste di array - come i vettori ma piu' funzionali - // e la loro grandezza puo' variare in corso di esecuzione - // Liste concatenate di memoria + // Ci sono altri tipo di dato interessanti. + // ArrayList - Simili ai vettori, pero' offrono altre funzionalita', + // e la loro dimensione puo' essere modificata. + // LinkedList - Si tratta di una lista linkata doppia, e come tale + // implementa tutte le operazioni del caso. + // Map - Un insieme di oggetti che fa corrispondere delle chiavi + // a dei valori. Non permette l'inserimento di chiavi uguali. + // HashMap - Questa classe usa una tabella di hash per implementare + // l'interfaccia di tipo Map. Questo permette di effettuare + // operazioni basilari, come inserimento e cancellazione, + // in tempo costante anche su insiemi molto grandi. /////////////////////////////////////// // Operatori diff --git a/it-it/json-it.html.markdown b/it-it/json-it.html.markdown index 0c401753..379bad73 100644 --- a/it-it/json-it.html.markdown +++ b/it-it/json-it.html.markdown @@ -1,29 +1,36 @@ --- - language: json contributors: - - ["Anna Harren", "https://github.com/iirelu"] - - ["Marco Scannadinari", "https://github.com/marcoms"] + - ["Anna Harren", "https://github.com/iirelu"] + - ["Marco Scannadinari", "https://github.com/marcoms"] + - ["himanshu", "https://github.com/himanshu81494"] translators: - ["Robert Margelli", "http://github.com/sinkswim/"] + - ["Christian Grasso", "http://chris54721.net"] lang: it-it - --- -Dato che JSON è un formato per lo scambio di dati estremamente semplice, questo sarà con molta probabilità -il più semplice Learn X in Y Minutes. +JSON è un formato per l'interscambio di dati estremamente semplice, per cui questo sarà +con molta probabilità il più semplice Learn X in Y Minutes. Nella sua forma più pura JSON non ha commenti, ma molti parser accettano commenti in stile C (//, /\* \*/). Per lo scopo prefissato, tuttavia, tutto sarà 100% JSON valido. Fortunatamente, si spiega da sè. +I tipi supportati da JSON comprendono: numeri, stringhe, boolean, array, oggetti e null. +I browser supportati sono: Firefox (Mozilla) 3.5+, Internet Explorer 8+, Google Chrome, +Opera 10+, Safari 4+. +I file JSON sono salvati nel formato ".json". Il MIME type per documenti JSON è +"application/json". Gli svantaggi del JSON includono l'assenza di una definizione dei tipi +e di una sorta di [DTD](https://it.wikipedia.org/wiki/Document_Type_Definition). + ```json { "chiave": "valore", "chiavi": "devono sempre essere racchiuse tra doppi apici", "numeri": 0, - "stringhe": "Ciaø, møndø. Tutti gli unicode sono permessi, assieme con l \"escaping\".", + "stringhe": "Ciaø, møndø. Tutti i caratteri Unicode sono permessi, insieme all'\"escaping\".", "ha booleani?": true, "il nulla": null, @@ -52,8 +59,8 @@ commenti in stile C (//, /\* \*/). Per lo scopo prefissato, tuttavia, tutto sarà ], "stile alternativo": { - "commento": "Guarda quà !" - , "posizione della virgola": "non conta - fintantochè è prima del valore, allora è valida" + "commento": "Guarda qua!" + , "posizione della virgola": "non conta - se è prima della chiave successiva, allora è valida" , "un altro commento": "che bello" }, |